Mihajlovic: “Mi spiace per i tifosi per come si era messa con la Lazio potevamo vincere”
L’allenatore del Torino, Sinisa Mihajlovic, ha commentato il pareggio con la Lazio. Ecco quello che ha detto:
Un buon Torino nel primo tempo, ma nella ripresa la squadra è sembrata avere minori energie seppur abbia inseguito il pareggio fino all’ultimo istante ottenendolo. Come si spiega?
“E’ la dimostrazione che quando il Torino fa il Toro può battere chiunque, mentre quando non lo fa può perdere. Penso che abbiamo disputato un ottimo primo tempo, siamo andati meritatamente in vantaggio e non c’è stata partita, nel secondo tempo la Lazio si è schierata con quattro punte e noi ci siamo abbassati troppo e non abbiamo sfruttato al meglio le ripartenze. Per venti-venticinque minuti non abbiamo fatto nulla e abbiamo ripreso a giocare dopo il loro pareggio, ma poi abbiamo di nuovo regalato un gol che non riesco ancora a capacitarmi come sia stato possibile prenderlo. Su palla inattiva com’è possibile che un giocatore possa essere lasciato solo in area a fare gol? Grazie poi alla nostra voglia, ai nostri tifosi siamo riusciti comunque a pareggiare. Penso che stiamo dando continuità ai risultati e alle prestazioni, ma dobbiamo crescere e migliorare nella gestione della partita. L’ho detto anche ieri nella conferenza stampa di presentazione della partita, quando sappiamo mixare bene la nostra voglia e il nostro carattere con la capacità di gestire le partite allora a quel punto ci sarà un Toro migliore”.
Su Murgia doveva esserci una marcatura a uomo o a zona?
“Non c’entra niente, era un calcio d’angolo e sui calci d’angolo si marca a uomo e ognuno deve prendersi un avversario. Non me ne frega niente chi doveva marcare chi, c’erano stati cinque cambi e qualcuno era uscito e altri erano entrati e chi non aveva l’uomo doveva prendere un avversario, invece, c’erano tre dei miei su uno e nessuno su Murgia. Sono giocatori di serie A non gli si può dire tutto, devono sapere che cosa va fatto, devono in campo adattarsi velocemente alle situazioni. Io non posso dire che salterà Murgia e poi, invece, a saltare ci va un altro, non parlo con l’allenatore degli avversari e gli chiedo chi manda a saltare e così posso dirlo ai miei, loro sono in campo e devono essere svegli e trovare subito ognuno l’uomo da marcare, eravamo in superiorità e in tre sono andati sullo stesso avversario e così Murgia è rimasto da solo. Queste sono situazioni che si pagano!”.
Premesso che la Lazio è stata la squadra più forte che avete affrontato finora, nella ripresa il rendimento delle mezzali è calato non poteva effettuare almeno un cambio prima?
“Lei ha il patentino da allenatore?”
“No (ha risposto chi ha formulato la domanda, ndr)”.
“A me non piace parlare di cose tecniche con voi giornalisti, ma posso dire che non si trattava di un problema dei centrocampisti o di ali che si abbassano. Il problema è stato che noi ci siamo abbassati troppo con la linea difensiva a fronte di una Lazio con quattro attaccanti. Dobbiamo abituarci anche all’uno contro uno e non dobbiamo chiamare in aiuto sempre i giocatori che sono in superiorità numerica, siamo in serie A. Io accetto che contro la Lazio, squadra che ha giocatori forti in avanti, si giochi uno contro uno perché so che posso rischiare qualche cosa dietro, ma so che non posso perdere uomini a centrocampo e davanti perché posso fare male all’avversario. Questa è la mia mentalità. E’ vero che è difficile cambiare la mentalità in due o tre mesi, ma è attraverso queste partite che si capiscono le cose e si cerca di trovare la soluzione e il giusto coraggio per affrontare le situazioni come voglio io”.
E’ più arrabbiato per le cose sbagliate in campo o più contento per quello che la squadra ha fatto di positivo?
“Mi rendo conto che è impossibile giocare per novanta minuti con i ritmi che abbiamo tenuto nel primo tempo, non c’è squadra al mondo che possa farlo. Ma quando si mette sotto l’avversario si deve cercare di andare in vantaggio e chiudere la partita, poi, succede che l’avversario, che è forte, ti metta in difficoltà ed è a quel punto che bisogna essere bravi a gestire la partita. Anche se mi piace non possiamo sempre attaccare e, quindi, bisogna essere più furbi e andare a prendersi qualche fallo in modo da far risposare la fase di possesso e poi si riparte. Sulla prima rete presa non posso dire nulla poiché Immobile ha segnato un grande gol, ma la seconda era evitabile per questo mi arrabbio. Prima della partita avevo detto ai miei collaboratori che oggi avremmo preso un gol su palla inattiva e così è stato. Era scritto, era scritto e l’abbiamo preso. Al di là di questo, dovevamo gestire meglio la situazione”.
Quando parla di gestione si riferisce al campo o alle forze atletiche?
“A me non piace che quando si attacca si corre a cento all’ora e quando ci si difende si cammina, questo no. Se si ha la forza di andare in avanti se ne ha altrettanta per tornare indietro, ma non si può andare in avanti come se si facesse una discesa e quando si torna indietro come se si percorresse una salita. Bisogna gestire e prima si pensa a una cosa e poi ad attaccare”.
Valdifiori sembra in crescita, sta facendo quello che lei gli chiede o deve ancora migliorare?
“Non mi piace parlare dei singoli, però, Valdifiori sta tornando ai livelli di quando era all’Empoli e sono molto contento. All’inizio ha sofferto un po’ il nostro modo di lavorare e di allenarci. Prima faceva pochi esercizi sulla forza in campo e anche in palestra, mentre noi ne facciamo parecchi e per questo aveva le gambe un po’ pesanti, mentre adesso abituandosi al nostro tipo di lavoro sta venendo fuori il vero Valdifiori”.
Poiché lei e Inzaghi siete amici vi siete parlati prima della partita?
“No e neppure dopo”.
Come valuta il percorso da allenatore di Inzaghi alla Lazio?
“E’ un allenatore che sta facendo bene e spero che continui così. Ha una squadra forte e, quindi, ha tutte le possibilità per lottare fino all’ultimo per un posto in Europa come noi d’altronde”.
Mercoledì giocherete a Milano con l’Inter che ha perso oggi, è meglio incontrare i nerazzurri adesso oppure no?
“Non lo so e non m’interessa più di tanto. L’Inter è sempre una grande squadra e ha grandi giocatori e quindi devono reagire e dobbiamo approfittare di questa situazione e andare là per cercare di fare la nostra partita come abbiamo sempre fatto cercando di pressarli. Non penso che l’ambiente sia facile là e potrebbero esserci fischi, per questo dobbiamo sfruttare l’occasione, ma sapendo che l’Inter ha tanti giocatori bravi e forti che si possono mettere in difficoltà. L’Inter ha una delle rose più forti in Italia ed è un caso che stiano vivendo un periodo di difficoltà, sicuramente qualche cosa non quadra, ma è sicuramente una squadra di tutto rispetto che può vincere contro chiunque. Sappiamo quello che dovremo fare e dobbiamo stare molto attenti, ma andremo a fare la nostra partita come sempre”.
Forse oggi Belotti ha fatto più fatica a trovare spazi per tirare e gli avversari lo stanno marcando di più, concorda?
“L’una e l’altra cosa, quando abbiamo analizzato la partita sapevamo che loro centralmente in pochissime occasioni concedono, semmai concedono qualche cosa sui cross e, infatti, così abbiamo fatto gol. La Lazio si chiudeva molto bene in difesa e i due difensori centrali hanno giocato molto bene e mi hanno sorpreso, non pesavo che fossero così bravi e invece lo sono”.
Le fa più piacere che i tifosi sono andati via soddisfatti per aver visto una squadra giocare come non si vedeva da ben più di un decennio oppure è più arrabbiato perché un punto conquistato è troppo poco?
“Sono contento per i tifosi, ma sono arrabbiato con me stesso perché per come si era messa la partita potevamo anche vincere, ma quando non si vince è importante non perdere. E’ fondamentale, come ho detto, dare continuità ai risultati e alle prestazioni. Vorrei ringraziare i tifosi perché sono venuti in tanti allo stadio e l’hanno colorato di granata ed è anche grazie a loro se siamo riusciti a pareggiare. Deve essere sempre così, in campo capiterà che perderemo, ma sicuramente faremo di tutto per vincere e loro, i nostri tifosi, dovranno fare come fanno sempre: sostenerci fino all’ultimo minuto della partita. Poi a fine partita se sono contenti applaudiranno e se sono scontenti ci fischieranno, è un loro diritto. Mi spiace per i tifosi perché anche se la Lazio è forte, ed è forte, come abbiamo battuto la Roma e la Fiorentina potevamo battere anche la Lazio”.