Mercato&Post-Pandemia: quanto vale (e varrà) Belotti in tempi di crisi?

16.04.2020 12:04 di  Claudio Colla   vedi letture
Mercato&Post-Pandemia: quanto vale (e varrà) Belotti in tempi di crisi?
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Prima dello stop, sette partite consecutive senza gol (otto, considerando anche il 4-2 subito a San Siro per mano del Milan), caratterizzate giusto da un assist (servito a Berenguer, nel successo di misura contro il Bologna), da un paio di prove collettivamente negative, in cui è stato tra i pochi e cantare e insieme portare la proverbiale, e un vistoso calo, anche sotto il profilo delle prestazioni individuali, e dell'efficacia quanto meno del suo apporto in termini quantitativi, lungo il mese di febbraio. Febbraio 2020, quando ancora c'erano il calcio, e l'aria aperta. E quando Andrea Belotti, la fascia da capitano granata, la indossava fuori dalle mura di casa propria.

Ultima rete ufficiale segnata, la seconda della doppietta rifilata alla Roma, all'Olimpico, lo scorso 5 gennaio. A completare un ruolino che, per quanto riguarda la stagione mozzata 2019/20, riporta nove reti in 23 partite di campionato (a cui vanno ad aggiungersi le sei in sei gare del preliminare di Europa League, siglate però, al netto della doppia sconfitta incassata dal Wolverhampton, contro squadre di un livello simile alla nostra Serie C di media classifica). Numeri non certo da top player, tanto meno da "mister 100 milioni": ricordo ormai lontano di quell'estate 2017, ricordo che risuona ormai decisamente dolceamaro. Perché, al netto degli apprezzatissimi sbattimenti - così si sarebbe detto negli Anni '90 - del Gallo, in termini di corsa e sacrificio per la squadra, il suo mestiere principale, in fondo, è quello di segnare, e di trascinare verso i quartieri alti del calcio una squadra altrimenti, lo abbiamo potuto constatare con estrema chiarezza, condannata a guardare i bassifondi della classifica molto da vicino.

Le stime relative al crollo dei costi di trasferimento, conseguenza pressoché inevitabile che tutti i club si troveranno a fronteggiare alla ripresa dei giochi, si aggirano tra il 23% e il 33%. Già Transfermarkt.de, provvidamente, ne tiene conto, valutando il cartellino di Belotti, dallo scorso 8 aprile, "solo più" 32 milioni di euro, rispetto ai 40 dell'aggiornamento precedente, che risale alla fine del dicembre 2019. Prudente il calcolo sulla svalutazione, è probabilmente opportuno, dando per scontata la permanenza del Toro in Serie A - ammesso poi che le retrocessioni siano in definitiva decretate, - portare la valutazione intorno ai 25-27. E, scenario ben poco auspicabile, se il club granata fosse tra quelli presi per il collo dalla crisi, una cessione intorno ai 20 milioni di euro, pur di salvarsi dal baratro del fallimento, potrebbe rivelarsi persino necessaria. Scenario che, naturalmente, riguarda società anche di maggior respiro internazionali, muniti però di bilanci ben più precari di quello granata. Se invece Cairo potrà permettersi di non svendere il pezzo pregiato per eccellenza della propria argenteria,  potrebbe essere la mancanza di acquirenti a sancire il prosieguo del sodalizio tra il Toro e il bomber-capitano di Calcinate. 

Alle susseguenti domande, su chi vorrà eventualmente Belotti, e chi, restringendo il campo delle ipotesi, potrà effettivamente permetterselo, giungeranno a breve risposte derivanti dall'osservazione del quadro generale, riguardante la scena calcistica sia nostrana, sia - soprattutto - globale.