Mandragora l'ultimo trasferimento: tutti gli affari Cairo-Agnelli
Dopo tre anni e mezzo, Cairo è tornato a bussare alla porta di Agnelli. Era dall’estate del 2017 che Toro e Juve non facevano affari di mercato: all’epoca era stato Rincon, oggi è toccato a Mandragora. Entrambi i giocatori hanno attraversato la sponda del Po allo stesso modo, passando dal bianconero al granata. Ma se il venezuelano era stato protagonista nella Juve di Allegri, con tanto di uno scudetto e una coppa Italia, per Mandragora il discorso è ben diverso. E’ diventato bianconero un anno prima rispetto a Rincon, il suo trasferimento alla corte di Agnelli si concretizzò nel 2016, ma sono stati più i prestiti che le apparizioni in prima squadra: collezionò un unico gettone, poi è partito per le esperienze a Crotone, Udine e, appunto, Torino. E il comune denominatore è sempre stato Nicola, già incrociato in Calabria e in Friuli. Ora si sono ritrovati in granata, e ha ritrovato l’altro ex bianconero, Rincon.
Gli altri nomi, ben più discussi, sono più indietro nel tempo. C’è stato Quagliarella, prelevato dalla Juve nel 2014 dopo la sua lunga trafila nelle giovanili granata. Il rapporto tra il giocatore e la tifoseria non si è mai del tutto ricucito, anche se lo strappo definitivo fu per un episodio legato a Napoli e al Napoli, l’altro grande amore dell’attaccante. Ha rappresentato il dopo-Immobile, che il Toro aveva riscattato dalla Juve per poi cederlo al Borussia Dortmund proprio “sotto pressioni” bianconere: e in granata, insieme a Cerci, formò la nuova coppia di gemelli del gol. Si porta ancora dietro l’etichetta di “traditore” Ogbonna, scoperto da Comi al Montecassino quando aveva 14 anni e rivenduto a peso d’oro. Proprio ad Agnelli, proprio alla Juve, e dall’estate del 2013 i tifosi gli hanno giurato odio eterno. Meno appariscente, invece, l’arrivo e la partenza di Pasquato: solo tre gettoni in sei mesi nel 2012, non lasciò il segno nonostante i mugugni all’approdo in granata.
Adesso, la preoccupazione maggiore della piazza riguarda Singo, il gioiellino che sta sbocciando al Filadelfia. L’operazione Mandragora è temuta come possibile via preferenziale per una cessione alla Juve: il 2000 è seguito da tutte le big d’Europa, tra queste anche i bianconeri. Ma se ne riparlerà, al massimo, tra sei mesi.