LIVE Vlasic: "Il mio unico desiderio era tornare al Torino. Per me è identico giocare con Radonjic o Karamoh, decide Juric"

17.08.2023 14:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin
Vlasic e Vagnati
Vlasic e Vagnati
© foto di Elena Rossin

Il trequartista del Nikola Vlasic ha fatto ritorno al Torino, dopo il prestito della scorsa stagione, e ha firmato un contratto che lo lega al club granata fino al 30 giugno 2027 con opzione per un ulteriore anno. Fra poco Nikola parlerà in conferenza stampa.

Prende la parola Vlasic: "E' da due mesi che non parlo italiano, quindi preferisco farlo in inglese. Sono molto contento di essere qui e ringrazio il presidente e la società che hanno reso questo possibile. Per me c’era solo l’opzione di venire qui: era il mio desiderio tornare al Toro. Spero di vivere una grande stagione".

Cosa l'ha spinta ad accettare il Toro anche a livello ambientale e lasciare Londra?
"Londra è Londra, ma Torino per me è più belle ed è più simile a Spalato dove sono nato. C'è un clima migliore e la città è piccola e si può camminare ovunque. Abito in centro ed è il posto ideale per me e per la mia famiglia".

Ha temuto di non riuscire a tornare? C’erano altri club interessati a lei?
"Sì, c'erano altri club interessati a me, però io avevo solo un'opzione in testa e non mi importava nient’altro. Avevo una sorta di patto con il Toro: loro volevano me e io volevo venire qua. E’ stata quindi una scelta molto semplice".

Cosa vede nel progetto e nelle ambizioni del Toro che l’hanno spinta a ritornare?
"La cosa più importante è stata la fiducia ricevuta dal mister, dalla dirigenza e dalla società. In passato non mi era sempre successo così.  Ho fatto un anno in prestito al Torino è ho sentito veramente la fiducia da parte di tutti e questo mi ha fatto tornare la gioia di giocare per cui è stata una scelta molto semplice. Questo club ha ampi margini di crescita, mi piace sentirmi parte in causa del progetto".

Ha ritrovato Juric e compagni che già conosceva, che differenza c'è tra giocare con Radonjic o con Karamoh?
"Sono entrambi grandi giocatori. Sono molto veloci e bravi nell'uno contro uno. Non c'è una grande differenza per me, sono forti. Dipende però dal mister chi giocherà. E sono entrambi importanti per la squadra nella scorsa stagione e lo saranno in questa".

Cosa ha trovato di migliorato nel Torino?
"Il club sta lavorando molto per arrivare ad un livello superiore e alzare l’asticella a tutti i livelli. Penso che stia prendendo la giusta direzione e sono felice di farne parte".

Le piace il soprannome "pitbull" che le ha dato Juric?
"Mi piace questo soprannome. Spero di fare ancora meglio quest'anno".

Possiamo dire che l'obiettivo del Torino è l'Europa?
"Nella scorsa stagione ci siamo arrivati molto vicini e se ripenso ad alcune partite sono ancora incredulo per non essere riusciti a portarle a casa. Speriamo che quest'anno non perderemo tanti punti come accaduto l'anno scorso. L’importante è avere una squadra migliore e poi dovremo fare bene. Alla fine vedremo dove arriveremo".

Che cosa le ha detto sua sorella, che è una grandissima atleta a livello mondiale, del ritorno al Torino?
"E' vero, è una grandissima atleta. L’atletica non è il calcio e non tutti la conoscono, ma lei è un’alteta assoluta. Sono molto fortunato ad avere una sorella come lei: per me è anche un modello. Le piace Torino ed era venuta a vedere la città prima che ci giocassi e mi ha promesso che se fossi rimasto a Torino sarebbe venuta a visitarla con me".

Può segnare ancora di più?
"Sì, spero di fare tanti gol. Mi aspetto di più da me stesso rispetto all’anno scorso. Se ripenso ad alcuni episodi dell’anno scorso, avrei potuto fare ancora meglio. ma ci sono stati alcuni problemini.  Spero di fare una stagione migliore e comunque prima viene la squadra e poi gli obiettivi personali che sono rivolti a quelli della squadra".

Anche con la Feralpisalò avete faticato a segnare, cosa si può fare per migliorare la fase realizzativa?
"Il portiere della Feralpisalò ha fatto delle grandissime parate e incredibili interventi l'altra sera. Anche l'anno scorso abbiamo trovato spesso dei portieri che hanno fatto grandissime partite e sappiamo ciò che dobbiamo fare e che dobbiamo essere più cinici a tutti i livelli. Tornando alla gara con la Feralpisalò, è stato importante segnare all'ultimo. Comunque dobbiamo migliorare".

Che persona è fuori dal campo? Cosa l'ha colpita di Torino e dell'Italia?
"Sono una persona molto riservata e poco social, il mondo virtuale non mi piace molto. Mi piace stare con i miei amici e la famiglia. Per me l'importante è avere una vita più privata possibile. Abito in centro, ma non dico dove. Mi piacciono i ristoranti e camminare nei parchi con la mia famiglia, quando fa bel tempo mi piace stare fuori casa. Non amo molto la vita notturna e la sera preferisco riposarmi. Quando si ha famiglia lo stile di vita cambia un po'".

In un momento in cui è molto di moda andare a giocare nei paesi arabi il suo attaccamento al Torino fa notizia. Quali sono le sue riflessioni in merito?
"La cosa principale per me sono le mie emozioni e le mie sensazioni. Come ho detto, ho sentito di essere fortemente voluto e ho deciso di tornare. tutto il resto è secondario. Qua mi sono sentito desiderato da tutti e ho sentito che mi volevano bene".

A che punto siete in vista dell'esordio in campionato di lunedì contro il Cagliari?
"Abbiamo iniziato bene in Coppa Italia superando il turno. Ora giocheremo contro una neopromossa e ci aspettiamo una partita molto difficile. Penso che ci stiamo preparando molto bene. Speriamo di giocare e portare a casa i tre punti".