Le grandi trattative del Torino - 2012, Cerci ritrova il suo mentore Ventura
Tornato in serie A dopo tre anni di Purgatorio, il Torino ha nuovamente grandi ambizioni. Il presidente Urbano Cairo ha confermato il tecnico della promozione, Gian Piero Ventura, e con il ds Gianluca Petrachi è a caccia di rinforzi per la serie A. Gli occhi si posano ben presto su una vecchia conoscenza dell’allenatore: si tratta di Alessio Cerci, ai margini della Fiorentina e possibile innesto per i granata. La trattativa va per le lunghe, alla fine si trova l’accordo il 23 agosto del 2012. Il talento di Valmontone sbarca sotto la Mole in comproprietà, l’esterno riabbraccia finalmente Ventura: i due, insieme, avevano fatto grande il Pisa, che si fermò soltanto alla semifinale play-off per salire in serie A. Cerci segnò 10 reti in 26 partite, anche se non poté partecipare al rush finale perché a metà febbraio si ruppe il menisco e si procura un’infiammazione del crociato anteriore.
A Torino si ritrovano, il tecnico sa come esaltare le sue caratteristiche. “Serve un interruttore per accenderlo” diceva di lui l’allenatore, e anche in granata riesce nel suo intento. Otto gol il primo anno, addirittura 13 il secondo, si guadagna la Nazionale, così Cerci vive la sua seconda giovinezza sotto la Mole con il suo mentore. E’ un idolo dei tifosi, il Toro gli è entrato dentro: ha addirittura tatuato all’altezza del cuore data e minuto della sua rete nell’incredibile rimonta sul Genoa, ribaltato 2-1 nel recupero con un sinistro sotto l’incrocio dei pali. E con Immobile fanno rivivere le emozioni di Pulici e Graziani, tanto da guadagnarsi l’appellativo de “i nuovi gemelli del gol”. E’ proprio il loro Toro a tornare in Europa, seppur grazie alle disgrazie finanziarie del Parma. Nell’estate nel 2014, però, la loro favola in granata termina: Immobile lascia subito, anche perché in comproprietà con la Juventus e i bianconeri trattano la sua cessione al Dortmund, mentre per Cerci si va per le lunghe. Il giocatore è ormai attirato dai milioni e dalla prospettiva di giocare la Champions con l’Atletico Madrid, vive praticamente un’estate intera da separato in casa. E anche il presidente Cairo gongola, perché ha investito poco più di 5 milioni e ne ricaverà 15 più bonus, con una plusvalenza da oltre 10 milioni. Il suo passaggio in Spagna avviene in extremis, il primo settembre 2014, quando pochi giorni prima i ragazzi di Ventura avevano strappato il pass per i gironi di Europa League. Non basta a convincerlo a restare: Cerci si trasferisce “nel calcio che conta”, come scriveva sui social la moglie Federica, e si separa dal Toro e da Ventura. Una scelta che, a posteriori, si sarebbe rivelata sbagliata: tra Atletico Madrid, Milan, Genoa e Verona, non si sarebbe più rivisto il talento che fece impazzire la Maratona. E dopo una parentesi in Turchia, ora è a Salerno. Con chi? Proprio con Ventura: dopo il granata Toro, ora insieme cercano di fare grande anche l’amaranto Salernitana. Ma gli anni migliori, ormai, sono alle spalle. Per entrambi.