I limiti di alcuni giocatori e una rosa ristretta condizionano il Torino
L’obiettivo del Torino è salvarsi, o sarebbe meglio ancora raggiungere il prima possibile la salvezza, e per farlo ha a disposizione tredici partite e allora mister Moreno Longo, che è arrivato a mercato invernale già chiuso, le sta provando tutte per dare alla squadra l’assetto migliore sopperendo sia a carenze della rosa, leggasi tre uomini di fascia e non quattro problema principale ma non solo, sia agli infortuni di Baselli e Verdi, oltreché agli acciacchi di Ansaldi e a uno stato di forma non ottimale di alcuni giocatori, come ad esempio quello di Aina. Ha provato così il 4-4-2 che poteva essere una soluzione efficace per dare maggiore solidità alla difesa e per far fronte ai problemi a centrocampo visto che il 3-5-2, modulo base del suo predecessore Mazzarri, è di difficile utilizzo per gli infortuni.
Avere un Torino più versatile sarebbe stata un’arma in più visto che oltretutto si giocherà in media ogni tre giorni, ma infortire la difesa con un uomo in più implica che o si utilizzino De Silvestri, Aina e Ansaldi oppure che uno fra Lyanco, Bremer e Djidji possa fare il terzino, ma se, come pare, Lyanco e Bremer danno maggiori garanzie da difensori centrali, Ansaldi continua a svolgere lavoro differenziato, Aina non è al top della forma e pecca di concentrazione, Djidji non convince del tutto resta solo De Silvestri e allora la difesa a quattro può essere più complicata da varare, almeno fino a quando non tornerà Ansaldi.
Longo ha riprovato anche il 3-4-2-1, come riportato anche da Tuttosport. Così in difesa a fare da schermo a Sirigu ci sono Izzo, Nkoulou e Lyanco in vantaggio su Bremer. A centrocampo De Silvestri, Rincon, uno fra Lukic e Meïté e Aina. E in attacco alle spalle di Belotti, Edera e Berenguer. E per passare al 4-4-2 basta far indietreggiare De Silvestri più che Aina, portare Edera e Berenguer sulla linea dei centrocampisti togliere uno fra Lukic e Meïté e Aina o in alternativa a quest’ultimo De Silvestri e inserire una punta, Zaza o Millico, da affiancare a Belotti. Ma volendo si può passare al 3-4-3 lasciando immutati difesa e centrocampo e facendo avanzare e allargare Edera e Berenguer oppure anche al 3-4-1-2 pur non essendoci un vero trequartista possono farlo sia Edera e Berenguer sia Lukic.
Soluzioni sulla carta ce ne sono anche oltre quelle descritte, ma resta il fatto che i limiti di alcuni giocatori e una rosa ristretta complicano la vita a Longo e quasi tutte le soluzioni che si possono immaginare prevedono sempre che qualche calciatore si adatti a un ruolo non propriamente suo e che tutti diano il cento per cento, cosa che prima della sosta del campionato non si era quasi mai verificata. Si vedrà quale sarà la risposta della squadra e quanta tenuta atletica avrà dopo la lunga sosta e, soprattutto, mentalmente come i giocatori come scenderanno in campo per andare a prendersi la salvezza.