ESCLUSIVA TG – Benedetti: “Il Toro deve trovare la quadra e ritrovare il passo avuto con la Roma. Per far riaccendere la fiamma nei tifosi basta poco”

Silvano Benedetti è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Benedetti è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Torino e dopo essere passato in prima squadra nella stagione ‘83/’84 ha fatto esperienza a Parma (1984-‘85), Palermo e Ascoli prima di far ritorno in granata dov’è rimasto dal 1987 al 1992 vincendo la Mitropa Cup e arrivando alla finale di Coppa Uefa. Appesi gli scarpini al chiodo, nel 2001 è tornato al Torino e da dirigente si è occupato in particolare della scuola calcio fino al 2023. Adesso segue la squadra “Ugi 100% Torino “ formata da adolescenti che sono guariti dal tumore, squadra sostenuta dal Torino Fc. Con lui abbiamo parlato della sfida di lunedì alle 18,30 fra i granata, che cercano identità, continuità di prestazioni e risultati avendo 4 punti e una difesa che ha già subito 8 gol e un attacco che ha segnato solo 1 rete, e il Parma, che dopo 4 giornate ha 2 punti e non ha ancora vinto una gara.
Il Torino ha superato il turno di Coppa Italia e adesso si rituffa nel campionato e lunedì affronterà il Parma dovendo dare continuità a quello che ha fatto vedere contro il Pisa, anche perché in campionato finora ha avuto un andamento molto altalenante con problemi viste le sconfitte con l'Inter e Atalanta. Che Torino si aspetta?
“Deve ritrovare il passo che ha avuto con la Roma: una squadra compatta, solida e che pungeva nel momento giusto. Dopo il pareggio con la Fiorentina e appunto la vittoria con la Roma poi c'è stato questo passo falso con l'Atalanta che purtroppo ha fatto ripiombare la squadra un po' nell'incertezza derivata dalla pesante sconfitta della prima giornata con l’Inter. Sarà un banco di prova non indifferente perché anche il Parma è una squadra, soprattutto in casa, ostica e che va alla ricerca di punti importanti per ottenere al più presto la salvezza. La partita sarà quindi aperta a tutti gli scenari, ma soprattutto bisognerà fare attenzione anche alle eventuali ripartenze perché il Parma è una squadra che sa far male”.
Il Torino ha grande difficoltà a segnare, lo si è visto anche in Coppa Italia sia giovedì con il Pisa sia con il Modena ad agosto in entrambe le gare un solo gol e anche con la Roma un gol e basta. E soprattutto subisce tantissime reti seppur sia vero 5 con l'Inter e 3 con l'Atalanta e nelle altre partite nessuno, però comunque sono tanti. Lei da ex giocatore esperto, da difensore, come si spiega tutto questo?
“E’ una squadra che deve trovare la quadra avendo cambiato tanti giocatori in estate per cui si deve ancora ritrovare e vanno oliati i cosiddetti meccanismi di inizio stagione. Come dice Baroni devono lavorare, testa bassa e pedalare, ma soprattutto cercare di essere una squadra compatta. L'unica cosa che mi preoccupa è, come è successo con l'Inter e con l'Atalanta, dopo che va svantaggio crolla. Bisogna quindi lavorare, penso anche tanto, dal punto di vista psicologico su questi ragazzi”.
La squadra era stata pensata per il 4-2-3-1 però la difesa non lo reggeva e quindi c’è stato il passaggio al 4-3-3, ma anche in questo caso c’erano delle problematiche e allora via con la difesa a 3, che in fase di non possesso diventa a 5. Senza voler criticare Baroni, ma non è che cambiare tutti questi moduli finisca per mandare in confusione i giocatori, che oltretutto non sono abituati a giocare tra di loro perché in 8 sono nuovi?
“Certo, è normale che questo comporti un po' di caos, però purtroppo quando vai in campo e la squadra non risponde a certi stimoli è logico che si debbano trovare altre soluzioni. Mister Baroni sta cercando di trovare l'assetto giusto per cercare poi di dare una continuità durante il campionato e non riesce ancora a trovarlo proprio per queste prestazioni altalenanti. Quindi è normale che cerchi alternative e sperimenti nella speranza che questo faccia meno danni possibili”.
Collegato a questo, finora in ogni gara ha cambiato sempre l’11 iniziale e non c’è ancora una formazione tipo seppur si sia a fine settembre. E’ un’altra problematica?
“Sì, magari Baroni non si aspettava neanche di essere a questo punto con tali prestazioni altalenanti dopo più di due mesi e mezzo di lavoro compreso il ritiro. Però adesso la situazione è questa e devi cercare di lavorare, di mantenere un equilibrio psicologico all'interno della squadra in modo da uscire al più presto da questo momento un po' delicato. E poi sicuramente anche il contesto esterno non aiuta”.
La contestazione dei tifosi è rivolta principalmente al presidente Cairo e alla società però la squadra è sempre stata sostenuta tranne i fischi dopo le pesanti sconfitte, ma questo avviene ovunque. Però è bastata la vittoria col Pisa per tornare a ricevere applausi.
“Sicuramente l'umore del tifoso è legato all'andamento della squadra. Io sono convinto che al tifoso del Toro basta veramente poco per riaccendere la fiamma e per ricreare quell'entusiasmo che la squadra del Torino sa trasmettere. Quindi se la squadra trova il suo equilibrio e la prestazione diventa positiva, secondo me, il tifoso del Toro si cambia la pelle e diventa il dodicesimo uomo in campo, come storicamente è sempre stato”.
È vero che si è solo alla quinta giornata e c’è tempo per recuperare, ma chi ha più da perdere fra il Parma e il Torino?
“In questo momento ha più da perdere il Torino, perché il Torino ha un'aspettativa, tra virgolette, di maggior responsabilità. Parlo da esterno, ma è anche normale che il Parma giocando in casa abbia un peso di responsabilità non indifferente. Quindi è una partita delicata che ambedue le squadre devono cercare di portare a casa in maniera positiva e sarà una partita veramente aperta a tutti i risultati”.
Anche perché poi dopo c’è un'altra trasferta, Lazio, e dopo la sosta ci sarà il Napoli campione d’Italia e a seguire Genoa, Bologna, Pisa e Juventus: calendario insidioso.
“Lo dicevamo anche quando è uscito il calendario che il Torino all’inizio aveva il campionato più in salita degli ultimi anni e, come si dice, nel momento in cui devi trovare una quadra alla squadra affrontare già subito queste compagini è difficilissimo. Però purtroppo ci sei e bisogna lavorare in fretta e bene per cercare di trovare questo benedetto equilibrio”.
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