Dopo Sirigu al Torino possono arrivare Paletta e forse anche Simeone
Salvatore Sirigu dopo essersi liberato dal vincolo che lo legava al Paris Saint Germain si è accasato al Torino: contratto di due anni a 1,5 milioni più bonus che potranno portare gli emolumenti a quasi due. Il Torino così ha risolto la questione del portiere titolare ora con un pochino più di calma, ma non troppa, il raduno è fissato per il dieci luglio e la partenza per la prima parte del ritorno a Bormio quattro giorni dopo, dovrà trovargli un vice. Una delle priorità di Petrachi è stata, quindi, assolta. Adesso c’è la seconda, ossia il difensore centrale.
Nelle mire granata c’è Paletta. Nei giorni scorsi il manager del giocatore aveva preso tempo dichiarando che il suo assistito sarebbe partito in ritiro con il Milan, che non gli rinnoverà il contratto in scadenza nel giugno 2018, e poi avrebbe valutato le proposte. Adesso, però, sembra che l’affare possa concludersi in tempi più brevi della ventina di giorni preventivata all’inizio. Il Torino avrebbe proposto a giocatore un triennale e con l’imminente arrivo in Italia di Martin Guastadisegno, l’agente dell’italo-argentino, si potrebbero avere sviluppi già prima che la squadra granata torni a lavorare sul campo.
In alternativa rimangono Cristián Zapata, anche lui del Milan, che però ha costi superiori, più del milione trattabile di Paletta, e anche un ingaggio più elevato. Tonelli del Napoli e Vermaelen ex Roma appena tornato al Barcellona. Per Tonelli il club di De Laurentiis chiede non meno di una decina di milioni e potrebbe anche restare a disposizione di Sarri seppur finora abbia avuto poco spazio, mentre per Vermaelen il Barcellona dovrebbe concedere il prestito gratuito o quasi e accollarsi gran parte dei due milioni che percepisce il giocatore. Sul belga pesa anche il fatto che nelle ultime due stagioni con la Roma è sceso in campo complessivamente fra campionato e coppe trentadue volte per un totale di 1880 minuti a causa di vari problemi fisici, problemi a una coscia, infortunio a un polpaccio, pubalgia e ancora infortunio a un polpaccio e a una mano. Nell’ultima stagione al Barcellona, nel 2014-2015, gli era andata ancora peggio perché aveva collezionato solo un gettone di presenza per 63 minuti e poi uno stiramento alla coscia ne aveva compromesso l’andare in campo (secondo quanto riporta il sito transfermarkt.it).
In attesa che la situazione alla voce difensore centrale si sblocchi il Torino cerca di sistemare anche il centrocampo e l’attacco. Per la mediana il discorso è complesso perché si dovranno trovare giocatori che sano adatti al 4-3-1-2 e al 4-2-3-1 senza dimenticare il 4-3-3 e di conseguenza tanto dipenderà dagli uomini che formeranno l’attacco e se Belotti resterà oppure no. Sul fronte offensivo Duvan Zapata rimane sempre caro, infatti, il Napoli chiede 25 milioni. Su Simeone, invece, i granata starebbero lavorando il più possibile a fari spenti in modo da convincere il Genoa a cederlo a una cifra ragionevole, più vicina ai dieci e non ai quindici milioni, e il padre Diego a dare il suo assenso, ma per questo dovrebbe bastare il fatto che Mihajlovic è molto amico di Simeone senior ed è una garanzia per la crescita professionale del figlio Giovanni.