Domani la Juventus e l’apertura del mercato: si attendono risposte dal Torino
Il 2018 del Torino inizia con due appuntamenti molto importanti e guarda caso il destino ha voluto che fossero entrambi nello stesso giorno il tre, che si dice sia il numero perfetto: il derby di Coppa Italia che vale la semifinale del torneo e il via del calciomercato invernale. In Coppa Italia il Torino è reduce dalla bella vittoria sulla Roma, sicuramente inaspettata, e che ha alimentato i sogni di gloria dell’ambiente granata, ma, poi, il campionato ha riportato tutti con i piedi per terra perché sono arrivati due deludenti pareggi con la Spal e il Genoa, squadre che sono appena sopra la zona retrocessione e di conseguenza in lotta per evitare la serie B. Nonostante questo, però, la squadra di Mihajlovic continua ad essere attaccata al treno che porta in Europa perché le altre contendenti hanno anche loro un andamento altalenante e il settimo posto, occupato da Udinese, Fiorentina e Atalanta, dista solo due punti e il sesto, appannaggio della Sampdoria, cinque. Quindi qui entra prepotentemente in scena il mercato perché se il Torino ha veramente l’obiettivo di disputare la prossima Europa League non può non apportare i dovuti correttivi alla rosa in modo da renderla realmente competitiva poiché il girone d’andata si è concluso con dieci pareggi e così continuando l’obiettivo non potrà essere raggiunto.
Il Torino arriva alla sfida con la Juventus con tanti, sette, giocatori infortunati, altro motivo per agire in sede di mercato perché dal ritiro estivo ad oggi l’infermeria è stata assai frequentata. Se Bonifazi ieri ha iniziato parzialmente ad allenarsi con il gruppo Belotti, Ljajic, Ansaldi, Lyanco, Barreca ed Edera non vedono ancora la fine dei loro guai fisici. Questo condizionerà le scelte di Mihajlovic, ma anche con la Roma in campo non erano andati tutti i titolari, infatti, avevano giocato Milinkovic-Savic. De Silvestri, Lyanco, Moretti, Molinaro, Acquah, Obi, Valdifiori, Edera, Belotti e Niang e nel corso della ripresa erano entrati Berenguer (71’), Rincon (79’) e Boyè (84’) rispettivamente al posto di Niang, Valdifiori ed Edera e in panchina erano rimasti per tutta la partita Sirigu, N’Koulou, Burdisso, Baselli e Falque, quindi, sul piano qualitativo l’undici che scenderà in campo all’Allianz Arena non sarà inferiore, stante le assenze, a quello che all’Olimpico della Capitale aveva eliminato la Roma. Certo la Roma, forse, con il Torino in Coppa Italia non aveva disputato la sua migliore partita e la Juventus, anche in caso di turnover abbastanza massiccio, sembra più in forma dei giallorossi, però, il Torino ha l’obbligo di tentare l’impresa senza risparmiarsi e senza pensare che tre giorni dopo dovrà affrontare il Bologna in campionato. Solo così potrà mandare in archivio le due deludenti prestazioni con Spal e Genoa e lavare l’onta dell’ultima figuraccia rimediata in Coppa Italia con la Juventus, quel quattro a zero del sedici dicembre 2015 quando scese in campo all’allora Juventus Stadium con una mollezza sconcertante, manco avesse dovuto affrontare un’amichevole con una squadra di dilettanti e alla fine, fra lo sconcerto e la rabbia dei tifosi granata, con sorrisi e abbracci i giocatori granata si scambiarono le maglie con gli avversari come se tutto fosse andato per il meglio. Di quel gruppo allora allenato da Ventura sono rimasti solo Ichazo, Moretti, Molinaro, Acquah, Baselli e Belotti e, irinia della sorte, ci sarà anche lo stesso arbitro Doveri che non espulse Zaza per ripetuti falli decisamente evidenti sanzionandolo una sola volta, ma che cacciò con ben maggiore severità Molinaro dopo avergli rifilato due cartellini gialli, che potevano anche starci, ma allora doveva essere sanzionato con lo stesso metro di giudizio anche il bianconero. Sono passati due anni e le circostanze sono differenti, ma visto che il Torino ha l’occasione di scrivere una pagina differente della sua Storia, deve assolutamente provarci altrimenti per i tifosi sarà ancora una delusione e non se lo meritano.
Capitolo mercato. Nel fare gli auguri per Natale e per il 2018 il presidente Cairo ha detto: “Spero e mi batterò in tutti i modi affinché il Toro dia veramente a tutti voi, che lo meritate, delle soddisfazioni che sono le soddisfazioni che meritiamo tutti quanti e, quindi, un Toro come abbiamo in mente noi, non lo diciamo per scaramanzia, ma lo sappiamo”. Senza presunzione nell’interpretare i pensieri altrui chi scrive ritiene che i tifosi vogliano un Toro che nella prossima stagione disputi l’Europa League e che di conseguenza in questa passi dal pareggiare un numero eccessivo di partite, tante anche con squadre decisamente alla portata, al vincerne di più. Se finora la rosa è riuscita a fare ciò che tutti hanno visto allora va da sé che debba essere adeguata agli obiettivi e, quindi, ci sia bisogno di interventi sul mercato mirati non a spendere il meno possibile e a prendere solo giocatori o da rilanciare o giovani che saranno anche di prospettiva, ma che non possono dare sufficienti garanzie di fare la differenza. Servono giocatori integri fisicamente, l’infermeria è già stata e lo è tuttora fin troppo affollata, che siano funzionali al gioco di Mihajlovic, e che innalzino il tasso qualitativo andando magari anche a fare concorrenza con chi i numeri li ha, ma che finora non li ha espressi del tutto o li ha espressi a intermittenza Niang e anche Belotti e Ljajic, ma non solo perché anche De Silvestri, Lyanco, Molinaro, Rincon, Acquah, Valdifiori, Baselli, Obi e Berenguer possono dare di più. Alcuni sono stati frenati da infortuni, ma avrebbero potuto ugualmente dare un apporto maggiore. Sinceramente non si vorrebbe assistere al solito mercato invernale con arrivi di qualche elemento che poi non fa assolutamente la differenza e di cui Mihajlovic, ma anche qualunque altro allenatore al suo posto, non sa che cosa farsene. E’ risaputo che serva un vice Belotti, un altro centrocampista di qualità, muscolarmente ben dotato e con visione del gioco sia in fase offensiva sia in quella difensiva e un terzino che possa giocare indifferentemente a destra sia e a sinistra in modo che ci siano alternative a De Silvestri e a Molinaro in attesa che Ansaldi e Barreca guariscano e ritrovino la forma adeguata. Tre giocatori non sono tanti e nelle casse del Torino ci sono i soldi per trovarne di utili tanto più che Cairo ha detto: “mi batterò in tutti i modi affinché il Toro dia veramente delle soddisfazioni”. Saremo a vedere che cosa farà la squadra in Coppa Italia con la Juventus e la dirigenza in sede di mercato.