Concentrarsi sulla salvezza: manca poco, ma i punti vanno fatti
Archiviare la gara con il Napoli perché non è con squadre della portata dei partenopei che il Torino può conquistare i punti per l’aritmetica salvezza, può arrivare a sfiorare l’impresa come è accaduto sabato scorso se l’avversario commette errori, ma poi basta che uno dei campioni che sono presenti nell’altra formazione sfoderi qualche perla del suo repertorio per ripiombare con i piedi per terra e beccarsi le scoppole. I punti vanno conquistati con squadre che hanno valori simili e il Bologna, l’avversario di sabato sera, rientra appieno in questa categoria. Gli emiliani in classifica hanno un punto in più dei granata anche se hanno perso quattro partite in più, però ne hanno vinte due in più e soprattutto ne hanno pareggiate sei in meno incassando un gol in meno di quelli realizzati a differenza del Torino che ne ha subiti quattro in più. Tutto questo deve far riflettere e non poco perché non si può sottovalutare che da quando la vittoria vale tre punti i pareggi hanno assunto un valore minore e infatti ai fini della classifica una sconfitta o un pari fanno ben poca differenza. Pertanto osare maggiormente e provare a vincere, piuttosto che accontentarsi del pareggio per non rischiare di perdere non è una strategia particolarmente redditizia e lungimirante, tutt’al più permette di vivacchiare e arrivare a fine stagione all’obiettivo minimo, quindi è sintomo di mediocrità.
Il Torino a questo punto deve vincere con il Bologna perché poi avrà il ciclo di fuoco con Roma, Fiorentina, Juventus e Milan, di queste quattro partite paradossalmente quella con la Juventus è la più facile perché i bianconeri hanno già oggi, a otto giornate dalla fine del campionato, lo scudetto in tasca e probabilmente il ventotto aprile quando incontreranno i granata se non saranno già aritmeticamente campioni d’Italia pochissimo ci mancherà, mentre Roma, Fiorentina e Milan sono e saranno, visto che nell’arco della stagione qualche punto di troppo per strada lo hanno lasciato, in piena lotta per conquistare un posto in una competizione europea, quindi hanno motivazioni fortissime per vincere tutte le partite che giocano e poiché il Torino è per qualità nettamente inferiore è facile prevedere che come non è riuscito a strappare punti al Napoli è molto probabile che altrettanto accadrà con Roma, Fiorentina e Milan che possono contare su Totti, Jovetic, nel caso non si sia ancora ripreso dalla lesione al bicipite femorale, Toni e Balotelli, tanto per fare nomi a caso, per vestire i panni del Cavani di turno e di De Rossi, Aquilani e Montolivo per fare il Dzemaili della situazione. Ecco perché al Dall’Ara per il Torino c’è la sola possibilità di risultato utile cioè la vittoria, se non vuole correre il rischio di ritrovarsi nelle ultime tre giornate a dover conquistare punti perché in classifica è troppo vicino alla terzultima.
Il gioco del Torino sia che utilizzi il consueto 4-2-4 sia che opti per il 4-3-3 o per il 4-2-3-1 è conosciuto da tutti gli allenatori che non si fanno più sorprendere neppure dal giro palla o dal retropassaggio che i granata usano per provare a stanare l’avversario e farlo avanzare in modo da tentare di metterlo in difficoltà ripartendo, quindi il gioco è prevedibile e non è un'arma efficace che possa essere utilizzata dai granata. Per di più Ventura non può contare più di tanto sulla fantasia dei suoi giocatori che, a parte qualche sporadica invenzione di Cerci o di Barreto o qualche imbeccata di Brighi, ma adesso è inutilizzabile a causa di un infortunio e non sarà disponibile almeno fino alla trasferta di Firenze, non dispone di calciatori che possano risultare imprevedibili nei movimenti o che trovino la soluzione più adatta per creare la superiorità numerica in attacco. Così come Ventura può contare sulla sola potenza fisica di Jonathas in attacco o sulla propensione allo sfruttare un cross ben pennellato con il colpo di testa da parte di Bianchi, che però il mister utilizza poco perché non lo ritiene funzionale alla sua visione di gioco. Quindi il Torino non ha la possibilità di affidarsi alle giocate dei singoli per trovare altre soluzioni tattiche che possano sorprendere gli avversari e metterli in difficoltà, per questo nelle ultime otto partite continuerà come ha fatto finora in campionato e dovrà obbligatoriamente metterci il cuore come nella momentanea rimonta e successivo effimero passaggio in vantaggio con il Napoli, se agirà così anche con Bologna, Genoa e Chievo senza ombra di dubbio conquisterà quei punti necessari per affrontare l’ultima gara del campionato con il Catania senza nessun assillo e già salvo.