Cairo: “Mi batterò per un Toro che dia soddisfazioni”. I fatti daranno valore a queste parole

Negli auguri per le festività il presidente granata ha fatto delle promesse ai tifosi che sembrano indicare che per il futuro adotterà le strategie necessarie per ottenere gli obiettivi desiderati.
26.12.2017 07:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Cairo: “Mi batterò per un Toro che dia soddisfazioni”. I fatti daranno valore a queste parole
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nel messaggio di auguri di Natale e per il 2018 il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha promesso che si batterà per un Toro che dia delle soddisfazioni. Il messaggio sul sito ufficiale della società recita testualmente: “Carissimi tifosi del Toro siamo al nostro tredicesimo Natale insieme e io per questo motivo volevo farvi tantissimi auguri di Buon Natale a voi e alle vostre famiglie. A tutti voi tifosi e tifose, ai bambini, ai nonni ai papà, alle mamme, a tutti quanti tantissimi auguri di Buon Natale e anche, ovviamente, di un bellissimo 2018, un buonissimo anno nuovo in cui io spero e mi batterò in tutti i modi affinché il Toro dia veramente a tutti voi, che lo meritate, delle soddisfazioni che sono le soddisfazioni che meritiamo tutti quanti e, quindi, un Toro come abbiamo in mente noi, non lo diciamo per scaramanzia, ma lo sappiamo. Quindi, auguri di Buon Natale, di Buon Anno. Tanti auguri e Sempre Forza Toro”.

Molto bene, quando un presidente vuole che la squadra dia soddisfazioni significa, o significherebbe, che si adopererà per far sì che la squadra arrivi a ottenere risultati importanti e, infatti, Cairo ha detto che si batterà in tutti i modi per raggiungerli. Avrebbe fatto più piacere se avesse anche specificato esattamente quali soddisfazioni e non solo un generico “che meritiamo tutti quanti” rafforzato dalla frase “un Toro come abbiamo in mente noi”. Chissà quale Toro hanno in mente i tifosi e quale il presidente Cairo, coincideranno oppure no? Impossibile saperlo perché per scaramanzia il presidente non lo dice, però, afferma che “lo sappiamo”.

L’utilizzo della prima persona plurale sarà stato scelto per indicare un gruppo di persone, quindi i tifosi e il presidente, o il presidente e i dirigenti che in questo contesto finiscono per coincidere negli intenti in quanto è difficile ipotizzare che i dirigenti la pensino in modo differente dal presidente, oppure un pluralis maiestatis? Ah saperlo! In teoria la prima ipotesi dovrebbe essere quella corretta in quanto gli auguri sono rivolti ai tifosi.
Andando per gradi perché i tifosi del Toro non hanno mai preteso chissà che cosa, la prima soddisfazione che si vuole è non avere una squadra che alterni prestazioni positive, come quelle con Inter e Roma in Coppa Italia, ad altre come l’ultima con la Spal. Insomma una squadra che faccia quel famoso salto di qualità che le permetta di arrivare al sesto-settimo posto, meglio ancora il quinto, e che di conseguenza disputi l’Europa League non solo una tantum, ma con buona regolarità. In seguito poi si potrebbe alzare l’asticella e provare a vincere la Coppa Italia e perché no l’Europa League.

Visto che Cairo vuole battersi in tutti i modi intende rifondare la squadra, cambiare l’allenatore, cambiare l’allenatore e anche qualche o la maggior parte dei giocatori? Intende fare qualcuna o tutte queste cose subito oppure aspettare la fine della stagione? Il tre gennaio inizierà la sessione invernale del mercato e dalle mosse che Cairo permetterà di fare a Petrachi si capiranno gli intenti del presidente. In questi tredici anni Cairo ha fatto sì che il Torino passasse dalla serie B alla A e poi si assestasse a metà classifica, i conti societari sono in ordine e le plusvalenze sono state eccellenti, però, negli ultimissimi anni non è mai stata formata una squadra equilibrata nei vari reparti. Si è spesso puntato su giovani che non sempre hanno reso quanto da loro ci si potesse aspettare, su elementi da rilanciare con fortune decisamente alterne, su giocatori anche validi, però, avviati a fine carriera, ma soprattutto su calciatori che non avevano un carattere forte, infatti, nei momenti cruciali la squadra non è stata in grado di fare il salto di qualità. Anche gli allenatori che si sono susseguiti, alcune volte per loro demeriti altre perché non messi nelle giuste condizioni altre per entrambe le cose, non sono riusciti a ottenere dalla squadra quanto si prefissavano. A questo punto sta proprio a Cairo prendere le decisioni e agire in modo che il Toro dia delle soddisfazioni. Credere al suo messaggio è doveroso, ma saranno i fatti a dare valore alle parole di Cairo.