Cairo a Rmc Sport: “Le vittorie sono direttamente proporzionali al monte ingaggi”

Cairo ha parlato della squadra e di Mazzarri, del derby, di Belotti, di Ventura e di tanto altro.
15.02.2018 16:29 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Rmc Sport Network
Cairo a Rmc Sport: “Le vittorie sono direttamente proporzionali al monte ingaggi”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il presidente del Torino Urbano Cairo questa mattina è intervenuto alla trasmissione radiofonica ”Il Var dello Sport” ed è stato intervistato da Federica Afflitto e Matteo Pirritano. Con il presidente del Torino c’erano anche in collegamento Aldo Agroppi e Francesco Graziani.

Cairo ha esordito con i saluti: "Un saluto speciale a tutti gli ascoltatori e ovviamente ad Aldo che è una persona straordinaria che ha fatto la storia del Toro".

Agroppi: "Grazie presidente, io so benissimo che cosa sta vivendo in questi giorni".

Cairo: "Certo, perché tu di derby ne hai giocati tanti e anche vinti tanti".

Agroppi: "Nel ho vinti tanti e con gol decisivi e chi definisce il derby una partita come le altre non sa cosa dice e non sa che cosa vuole dire giocare il derby".

Cairo: "Poi tu sei delle stesse parti del nostro allenatore Mazzarri".

Agroppi: "Presidente che rimanga fra noi, ma le formazioni fin ad oggi le ho fatte io".

Cairo: "Immaginavo".

Agroppi: "Walter anche quando era fermo mi veniva a trovare perché lui abita a San Vincenzo a dieci chilometri da Piombino e prima di venire a Torino mi ha chiamato e io gli ho detto. "Ma scherzi, vacci di corsa dove la trovi un'altra società come il Torino? Tu ormai devi riciclarti e meglio del Torino che ha una storia alle spalle ed è una società che è preparatissima. Dati da fare, tanto ora non puoi più pensare a Inter, Milan, Roma. Il Torino è il rilancio giusto ed anche il tuo carattere si addice al temperamento del Toro, quindi, vai. Ci sentiamo tutte le settimane, è contento, sta andando bene, gli piace il Filadelfia, i tifosi ha visto il Museo".

Cairo: "Il mister è entrato veramente nel cuore dei tifosi e poi sta facendo un grande lavoro e sta dando anche una grande impostazione organizzativa alla squadra e al gioco e, quindi, bene, sono contento".

Afflitto ha posto una domanda a Cairo: Stamattina aprendo la Gazzetta dello Sport ho letto un'intervista molto carina a Chiambretti e la giornalista Gabriella Mancini gli ha chiesto "Scriva un WhatsApp al presidente Urbano Cairo" e Chiambretti ha risposto "Visto che nell'editoria trasforma tutto in oro lo faccia anche con il Torino che per ora è argento".

Cairo: "Il calcio è una cosa un po' diversa perché oggi bisogna competere con soggetti i economici importanti che ci sono. Tra il Torino in Serie A e la Juventus o lo stesso Milan o ad altre società e per fare un esempio la Juve ha un fatturato che è abbondantemente cinque volte il nostro. Per fare la stessa cosa e avere cinque volte di fatturato in più è tanto e bisogna avere giocatori particolarmente forti. I nostri sono bravi e stanno crescendo, però, la politica nostra è diversa. C'è uno studio che dice che nei campionati, e questo vale per l'Italia e per l'estero, le vittorie sono direttamente proporzionali al monte ingaggi, quindi, più si pagano i calciatori e più si vince e non che si vince se si investe di più per comprarli, ma per pagarli. Ovvero bisogna avere dei giocatori che siano pronti, che sono forti, che sono all'apice della carriera e ovviamente per questo motivo hanno dei costi anche in alcuni casi esorbitanti. Infatti, abbiamo visto cifre incredibili. Ovviamente noi abbiamo un fatturato di settanta milioni che poi, magari, diventa un po' più alto se vedi qualche giocatore, ma è difficile arrivare ai cinquecento abbondanti della Juventus. E' difficile competere per avere tutti i migliori giocatori e in alcuni casi anche i migliori del momento,come la Juve che ha preso Dani Alves che poi è andato via dopo un anno, ma era un giocatore che si era svincolato pur essendo un top ed era così arrivato alla Juve disputando un grande campionato, però, chiedeva cifre esorbitanti: la metà di tutti i miei ingaggi".

Afflitto: "E mette in difficoltà gli equilibri finanziari".

Cairo: "Brava".

Afflitto: "La faccio salutare anche da Ciccio Graziani. Ciao Ciccio".

Graziani: "Buongiorno presidente".

Cairo: "Ciao Ciccio come stai?".

Graziani: "Bene, grazie e lei come sta?".

Cairo: "Tutto bene e sono in forma. Ho paragonato il nostro Belotti a te, sei contento? Sei d'accordo?".

Afflitto: "Hai, hai presidente lei non sa che tema ha toccato e le raccontiamo un antefatto. Matteo racconta al presidente Cairo che cosa ha detto Graziani".

Pirritano: "Ciccio sicuramente se lo ricorderà che nel periodo estivo, in pieno calciomercato, abbiamo discusso con lui sulla possibilità che alla fine si arrivasse alla cessione del "Gallo" Belotti e Ciccio ci raccontò che secondo lui era il caso di venderlo per quelle cifre perché comunque, poi, il campionato del Torino In questa che si sta sviluppando sarebbe cambiato poco a livello di posizione di classifica. Allora chiedo a Ciccio se ricorda questa discussione che abbiamo avuto e poi chiedo al presidente se a questo punto Belotti vale ancora cento milioni".

Graziani: "Me lo ricordo perfettamente, io dissi che per una cifra di ottanta milioni avrebbe capitalizzato molto e con quei soldi avrebbe potuto fare un mercato interessante e, forse, sarebbe stato il caso, pur mando il Toro, di privarsi di un giocatore così bravo. Perché poi abbiamo visto che ci sono società che in questo momento in classifica sono davanti al Toro come la Lazio, l'Atalanta e la Sampdoria che pur non avendo Belotti, ma con una buona organizzazione riescono a fare dei campionati interessanti. Quindi, il sacrificio di un giocatore ogni tanto non è così grave".

Afflitto: "Ma un sacrificio da ottanta-cento milioni presidente Cairo ..."

Graziani: "Sono tanti soldi".

Cairo: "Non c'è dubbio, però, mi ero un po' impegno anche con i tifosi che ci tenevano a Belotti, con i bambini che lo adorano e avendo fatto questo accordo con il calciatore ed essendoci la clausola rescissoria se arriva qualcuno e paga cento milioni lo lascio andare, se Belotti vuole, diversamente no. Era un po' una specie di promessa e, quindi, non essendo arrivato nessuno disposto a pagare quella cifra ho ritenuto che fosse giusto mantenere la promessa e non ho venduto Belotti. Belotti, poi, ha avuto una stagione un po' sfortunata con due infortuni che la hanno tenuto lontano dal terreno di gioco per due mesi e mezzo-tre e quando si rientra c'è poi bisogno di tempo, però, adesso mi sembra, incrocio le dita, che stia recuperando alla grande e ne sono contento di averlo tenuto perché può fare ancora molto bene”.

Graziani : "Posso fare una brevissima richiesta al presidente?"

Afflitto: "Certo".

Graziani: "Si è mai pentito di aver perso immobile nel modo in cui l'ha perso?"

Cairo: "Ma guardi, Immobile lo avrei comunque preso perché il riscatto che avevamo per lui era a valori tutto sommato molto abbordabili, dieci-undici milioni, ma il vero tema era che lui aveva detto, sentito dal nostro direttore sportivo Petrachi e dal suo agente, che preferiva che noi non lo riscattassimo poiché preferiva non rimanere al Toro. Questo è successo e io un giocatore che non vuole rimanere non lo riscatto, non lo tengo perché è sprecato tenere un giocatore controvoglia. Infatti. in quel caso non lo riscattano e peraltro devo dire l'anno dopo che L'anno dopo ci fu la grande esplosione di Belotti e probabilmente se li avessimo avuti tutti e due insieme si sarebbero potuti pestare i piedi".

Afflitto: "Presidente io non posso non chiederle come ha vissuto i momenti difficili di Ventura in Nazionale?".

Cairo: "Mi è spiaciuto perché Ventura è una persona alla quale sono molto affezionato e aveva fatto benissimo al Torino e tra l'altro mi aveva dato una grande mano quando arrivo nel 2011 a allora il Toro non era certamente nelle condizioni attuali. Oggi puntiamo all'Europa, ad arrivare in posizioni alte in classifica. Era un Toro che era in serie B e aveva avuto un campionato molto difficoltoso, quindi, io sono molto riconoscente a Ventura perché ha fatto un grande lavoro al Toro. Lui con Petrachi e con me era molto coinvolto e tutti insieme siamo ritornati in serie A e, poi, abbiamo fatto alcuni campionati di buonissimo livello arrivando settimi e andando in Europa, facendo benissimo. Io credo che veramente sia un allenatore bravissimo. In Nazionale qualcosa non ha funzionato, ma certamente non è tutta colpa sua. Secondo me è mancato anche l'appoggio dei dirigenti e quant'altro, però, non voglio entrare in argomenti che conosco magari soltanto superficialmente, ma certamente credo che sia un allenatore che se c'è qualche società metterà gli occhi su di lui farà la fortuna della squadra perché veramente, secondo me, ha tanta voglia di ritornare in pista per cui ... Io fortunatamente oggi ho un grande allenatore, Mazzarri, ma credo veramente che Ventura farà la fortuna della squadra dove andrà".

Afflitto: "Presidente lei lo riprenderebbe?"

Cairo: "Sì".

Pirritani: "A proposito di questo presidente, stanno arrivando per lei molti messaggi dagli ascoltatori che le chiedono se aveva pensato dopo il derby d'andata perso per quattro a zero di esonerare Mihajlovic?"

Cairo: "No, credo che uno non debba mai prendere decisioni come quella di esonerare un allenatore dopo una partita andata male, diciamo malissimo come in quel caso il derby, dove peraltro eravamo in dieci quindi con qualche difficoltà in più. Ho esonerato, poi, a malincuore Mihajlovic, con il quale peraltro ho anche un buon rapporto personale, dopo un girone d'andata che secondo me non era stato all'altezza delle aspettative e degli investimenti ed era inferiore allo scorso anno e per questo motivo l'ho esonerato, ma avendo meditato molto la cosa per tutto il girone d'andata o per lo meno per una grossa parte. Non è giusto secondo me fare scelte sull'impronta o sulla base di un momento un po' negativo".

Afflitto: "Le leggo anche altri messaggi che sono arrivati per lei dagli ascoltatori. C'è Luisa da Torino che le scrive "Grande presidente Cairo, eleganza e stile". Gianni "Vinciamo il derby presidente?". Giusto una domandina facile. Michele "Grazie di tutto, le fa paura affrontare la Juventus dopo questo momento di crisi in Champions?".

Cairo: "Ma no, dico che incontrare la Juventus fa sempre paura perché comunque è una grande squadra e ha dei ricambi impressionanti e, quindi, va tenuta in grandissima considerazione. Adesso il mister sta lavorando con la squadra a tutta par fare le scelte giuste e mettere in campo la squadra nel modo migliore e poi ce la giochiamo alla grande. Non dico nulla perché tutte le partite sono sempre da vivere con le sue incognite. Sappiamo che sarà una partita impegnativa,però, ce la giochiamo ovviamente con tutta la voglia di una grande partita".

Afflitto: "C'è un altro messaggio curioso. Matteo leggilo tu che ci vedi meglio".

Pirritano: "Le chiedono un aggettivo per descrivere Mazzarri".

Cairo: "Direi determinato, attento ai singoli dettagli, ambizioso ... gli aggettivi sono tanti".

Pirritani: "Più di uno".

Afflitto. "Lei è un presidente creativo e ho letto, credo sul Corriere della Sera, che lei ha detto "All'autista chiedo di seguirmi e mentre cammino non penso e se non penso costruisco. Più dei soldi mi sazia l'ambiente, l'ambizione del progetto". In questa frase, forse, c'è un po' l'essenza dell'uomo, dell'imprenditore e del presidente?".

Cairo: "E' una cosa che funziona bene anche dal punto di vista fisico perché camminare fa fare ragionamenti".

Afflitto: "Fa bene alla salute. Presidente è un onore averla avuta ai microfoni di Rmc Sport Network e un grande in bocca al pupo non solo per domenica".

Cairo: "Grazie anche a voi".

Afflitto: "Aldo e Ciccio salutatelo anche voi".

Agroppi: "Saluto il presidente e per quanto riguarda Mazzarri è toscano, quindi, è tutto detto".

Cairo: "Aldo e Ciccio grazie, un grande saluto e un grande abbraccio e spero di vederci presto, magari allo stadio Grande Torino per vedere una partita insieme, mi farebbe molto piacere e siete invitati".

Graziani: "Grazie".

Agroppi: "Va bene".

Afflitto: "Organizzo e guido io, vi porto. Grazie presidente e buon lavoro".

Cairo: "Grazie per l'ospitalità".