Bisogna segnare, questo è il problema e anche la soluzione
E’ lapalissiano, ma nel calcio conta solo fare gol per vincere le partite e bisogna realizzarne uno in più degli avversari. Questa sera a Vicenza il Toro dovrà farlo. Non importa che gli uomini siano contati a causa di infortuni e – tanto perché piove sempre sul bagnato e la sfortuna ci vede benissimo - influenza che ha contribuito a sottrarre qualche altro elemento a Lerda. Che i gol li facciano gli attaccanti, i centrocampisti, i difensori o persino il portiere non fa alcuna differenza e, bandendo le ipocrisie, non importa a nessuno purché si raggiunga lo scopo.
Il Torino non avrà attaccanti particolarmente prolifici, ma comunque nel loro palmares qualche gol c’è. Se al riguardo si consulta il sito ufficiale del Torino Fc e si va ad aggiungere le reti messe a segno nel corso di questo campionato Bianchi è a quota 78, Antenucci 48, Pellicori 69, Sgrigna 77, Gabionetta 12, Gasbarroni 32, l’unico a secco il “Bimbo” Lazarevic. Ovviamente questa analisi tiene conto solo dei giocatori che sono stati convocati per il posticipo di questa sera. Ma segnare non è appannaggio esclusivo degli attaccanti, anche i centrocampisti possono, anzi debbono dare il loro contributo. De Feudis in carriera ne ha realizzati finora 7, Budel 9, Obodo 8 e il solo Stevanovic nessuno. Per la gara con il Vicenza è stato aggregato anche Fabio Panepinto, per la prima volta inserito fra i convocati della prima squadra. Chiaramente se in fatto di gol il contributo venisse dai difensori nessuno storcerebbe il naso. Rivalta ha centrato la porta 10 volte, Pratali 9, Zavagno 6, Di Cesare 4 e Cavanda 1.
Il Vicenza è squadra di tutto rispetto, sa difendersi e ripartire ma in fatto di gol non è la formazione che può far tremare l’avversario: al suo attivo ha ventinove reti - per precisione di cronaca realizzate in ventotto gare, deve recuperare la gara con l’Ascoli – delle quali sedici realizzate fra le mura amiche e tredici in trasferta. La squadra di Maran è indubbiamente più attenta del Torino in difesa avendo subito trentadue gol, dei quali solo nove al Menti, contro i trentacinque dei granata. Quindi non resta che dire a Bianchi e compagni: inquadrate lo specchio della porta di Russo a ripetizione, lui è un buon portiere, ma se lo si bersaglia prima o poi, le partite durano novanta minuti più il recupero, la sfera rotolerà alle sue spalle e andrà a gonfiare la rete. Ricordatevi anche di essere attenti in difesa Bassi è bravo, ma va protetto.