Belotti primo “rinforzo” del Torino o miniera d’oro se Abramovic si convince a spendere
I precedenti dicono che Cairo non ha mai venduto un suo gioiello nella prima stagione che è ambito da molti, ma l’ha sempre trattenuto ancora per un campionato, così è stato da Ogbonna fino a Maksimovic, Glik e Peres. La clausola che a dicembre aveva inserito nel contratto di Belotti va in questa direzione, infatti, 100 milioni per un giocatore, in particolare un attaccante, che ha dimostrato sul campo di avere un feeling non indifferente con il gol e di saper segnare tirando di destro, di sinistro e colpendo la palla di testa non sono in assoluto una cifra folle, ma sono tanti, forse, troppi per un calciatore che a livello internazionale non è molto conosciuto. Durante lo scorso campionato molti osservatori di club esteri più volte si sono presentati al Grande Torino per osservarlo rimanendone positivamente colpiti, ma questo non sempre basta per convincere presidenti, pur molto danarosi e inclini a spendere, a sborsare quanto chiede Cairo.
Abramovic, patron del Chelsea, non fa eccezione e, seppur il suo allenatore Antonio Conte, estimatore di Belotti, ha urgente bisogno di vedere rimpolpato il reparto offensivo, non si è ancora deciso a mettere mano al portafoglio per Belotti, dopo il benservito che Conte ha dato a Diego Costa e la certezza di non ottenere Lukaku accasatosi al Manchester United. E’ molto probabile che Abramovic preferirebbe prendere Alexis Sanchez oppure Alvaro Morata, ma il tempo stringe e Conte, che deve preparare la squadra per renderla vincente in campionato e in Champions League, non può accontentarsi di un Diego Costa separato in casa e di Betshuayi e l’esterno Pedro in attesa che eventualmente arrivi uno fra Alexis Sanchez e Morata per questo motivo il pressing su Belotti e prima ancora sul suo presidente continua.
Il Torino con Belotti e altri adeguati rinforzi in tutti i reparti potrebbe puntare con decisione a conquistare un posto utile per l’Europa League, ma non si può avere la certezza assoluta che il “Gallo” resti in granata. Un affondo deciso del Chelsea sbaraglierebbe il campo e non farebbe felici né i tifosi né il mister, però, immetterebbe nelle casse del Torino una tale cifra che permetterebbe alla società granata di riprogettare con Mihajlovic la squadra.