Alberto Rimedio: "B equilibrata, ma il Toro ha una marcia in più"
Abbiamo intervistato in esclusiva Alberto Rimedio, giornalista Rai e conduttore della trasmissione 90° minuto serie B, e con lui fatto il punto sul campionato cadetto. Campionato dal livello qualitativo elevato. Torino constante nel rendimento e capace di superare i momenti caratterizzati da qualche difficoltà. Fra le squadre della seconda parte della classifica è improbabile che se ne trovi una che possa fare il salto di qualità e arrivare ai playoff. Sul mercato per mantenere gli obiettivi dovranno intervenire Verona, Pescara e Sassuolo, mentre la Sampdoria dovrà rafforzare centrocampo e difesa per non correre il rischio di mancare la promozione. Nocerina e Gubbio hanno bisogno di più innesti per sperare di salvarsi.
La penultima giornata del girone di ritorno potrebbe veder mutati i rapporti di forza fra le squadre che aspirano almeno ai playoff, visto che s’incontreranno Reggina-Sassuolo, Varese-Verona e Pescara-Sampdoria?
“Al di là di quello che può succedere in una singola giornata sicuramente ci troviamo di fronte ad una serie B che è estremamente equilibrata ed interessante, con squadre che riescono a mantenere un livello di qualità molto elevato. A parte il Torino che in questa fase sembra avere una marcia in più sulle avversarie, per quel che riguarda le altre squadre ci sarà una lotta appassionante fino all’ultimo e non credo che una giornata potrà modificare gli attuali equilibri, semplicemente queste squadre che si affronteranno oggi, e anche le altre che non sono coinvolte in questi scontri diretti, rimarranno competitive fino all’ultimo perché non ritengo che tra le squadre che occupano i primi posti ve ne sia qualcuna destinata a mollare e ad essere risucchiata verso la metà della graduatoria”.
Il Torino capolista affronterà in trasferta il Modena che ha ventiquattro punti in meno, sui granata quanto peserà la mini-gara di mercoledì con il Padova?
“Non peserà affatto perché il Torino ha dimostrato di avere continuità, anche se ci sono stati dei piccoli momenti difficili nel corso di questa prima parte della stagione come i tre pareggi consecutivi (Sassuolo, Bari e Crotone, ndr). Però al di là di questo il Torino è stata la squadra più continua perché è riuscito a mantenere sempre un livello elevato e proprio come una grande squadra ha superato le piccole difficoltà con la capacità giusta di entrare in questi momenti complicati e venirne fuori alla grande. Quindi non credo proprio che possa risentire di aver giocato quei sedici minuti contro il Padova in settimana”.
Prima parlava di grande equilibrio in serie B, nella seconda metà della classifica ci sono molte squadre in relativi pochi punti. Giudica equilibrata anche la lotta per evitare fra qualche tempo la bagarre per salvarsi?
“Siamo vicini alla metà del campionato e quindi in sostanza quello che risulta finora è frutto di un arco di partite sufficienti per pensare che di qui alla fine ci saranno delle modifiche, ma non sostanziali. Non credo che ci sarà qualcuna tra le squadre che adesso sono a metà classifica e che rischiano di essere coinvolte nella lotta per non retrocedere che possa improvvisamente fare uno strappo e risalire di condizione e provare ad ambire addirittura ai playoff. Se si considera, ad esempio, che l’Empoli da quando è arrivato Carboni (20 novembre 2011 dalla diciassettesima giornata, ndr) ha ottenuto due vittorie di seguito (con Gubbio e Ascoli, ndr) e sembrava addirittura che potesse risalire la classifica e portarsi in zona playoff, nella scorsa giornata ha subito puntuale la sconfitta (con il Vicenza, ndr) che si somma all’infortunio di Tavano, quindi inevitabilmente la speranza di disputare un campionato differente rispetto a quello finalizzato alla semplice salvezza sembra tramontata. Al di là di mini serie positive i valori rimarranno questi e non ci saranno delle grosse sorprese. Una squadra che forse potrà continuare a crescere, ma ritengo che la distanza dalla zona playoff sia eccessiva per ambire a quel risultato, sia il Vicenza che da quando è arrivato Cagni è riuscito ad ottenere buoni risultati e ha invertito al tendenza rispetto a quando era allenato da Baldini”.
Secondo lei qual è la squadra o le squadre che hanno bisogno di intervenire in modo importante nel mercato di gennaio?
“Qualcosa sicuramente lo farà il Pescara perché ha un livello tale per cui potrebbe ambire alla promozione diretta con risultati superiori a quelli che erano stati preventivati all’inizio della stagione, però c’è bisogno, secondo me, di un intervento importante in difesa. Quindi se il Pescara vuole confermarsi nella fascia altissima della classifica e puntare alla promozione diretta deve intervenire sul mercato a gennaio, anche sulla base del nuovo assetto societario. In rapporto agli obiettivi di inizio stagione e ai risultati fin qui ottenuti un’altra squadra che dovrebbe prendere dei giocatori è il Sassuolo, in quanto deve sopperire ai numerosi infortuni capitati ai suoi giocatori, alcuni dei quali staranno lontano dal campo per lungo tempo. E poi ci sono le squadre che sono nelle zone più basse della classifica che hanno bisogno di rinforzi, ma questo è anche legato alla disponibilità economica delle società. Il Gubbio, che ha puntato sui giovani, non credo che in queste condizioni riuscirà a procedere verso una tranquilla salvezza, anzi. Stesso discorso vale per la Nocerina, che aveva iniziato la stagione molto bene mantenendo l’assetto, l’impostazione, la fiducia e l’autostima della stagione precedente, nonostante alcune sconfitte immeritate, e mantenendo una precisa identità di gioco e creando molte occasioni da gol, poi mano mano la stagione ha imboccato un andamento negativo e malgrado ciò la società continua a dar fiducia ad Auteri, una vera e propria istituzione, nonostante la piazza sia contraria e la squadra non giochi più bene come prima e i risultati non arrivino. Altra situazione complicata è quella del Livorno, a seguito anche dell’ulteriore sconfitta con il Brescia nell’anticipo di ieri sera, con Novellino in bilico e la squadra che ha bisogno di rinforzi. Credo che anche per il destino dell’allenatore della Nocerina sia decisivo il risultato con il Padova e che all’apertura del mercato la società debba individuare innesti adeguati e prenderli. Anche l’allenatore della Reggina Breda rischia seppur la squadra sia in zona playoff e finora abbia disputato un buon campionato rispecchiando le sue potenzialità, non avendo una rosa tale per poter ambire ai primi due posti, però evidentemente Foti non è contentissimo del rendimento della squadra. Tornando alle rose da ritoccare il Verona, che è secondo in classifica e che ha la medesima impostazione dello scorso campionato, per continuare a stare nelle zona di vertice potrebbe aggiungere un giocatore che possa far compiere un’ulteriore salto di qualità ad una squadra che già ha un rendimento straordinario e che garantisca fino all’ultimo la permanenza nei primi posti.
Discorso a parte va fatto per la Sampdoria che sulla carta era la squadra che avrebbe dovuto “ammazzare” il campionato, ma che dopo diciannove partite è al nono posto. Secondo me, a centrocampo i blucerchiati dovrebbero aggiungere maggiore qualità, anche se hanno Palombo, ottimo giocatore che però rientra nella categoria di quelli che arrivano dalla serie A e hanno fatto fatica ad adeguarsi alla B, ma bravo nel buttare palla e nelle geometrie però meno adatto nel perfezionare l’ultimo passaggio. Avevano preso Obiang, ma i risultati non sono stati quelli sperati per cui anche con il nuovo modulo di Iachini, diverso da quello di Atzori, serve un rinforzo in mediana. In attacco la Sampdoria ha parecchie soluzioni, anche se andasse via Maccarone che non è più nella condizione di poter restare a Genova. Mentre in difesa non guasterebbe un’alternativa all’esterno destro Rispoli”.