Al Torino i big sono rimasti ed è un gran bene, ma restano delle incognite nella rosa. Al mercato VOTO 6,5

02.09.2023 14:15 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Cairo e Vagnati
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Cairo e Vagnati
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Juric e i tifosi del Toro possono tirare un sospiro di sollievo perché almeno fino al mercato di gennaio Schuurs, Ricci e Buongiorno non andranno via. Proprio negli ultimi giorni di calciomercato il rischio che Buongiorno, dopo che aveva firmato il prolungamento fino al 2028, andasse via è stato altissimo, sarebbe stato un vilipendio fosse accaduto, ma Alessandro dicendo no al trasferimento all’Atalanta ha impedito che ciò succedesse. Il grande sospetto che Sazonov  fosse stato acquistato proprio per sostituire il canterano e vice capitano è difficile da scacciare. Comunque il russo naturalizzato georgiano classe 2002, una volta che si sarà ambientato e avrà compreso il calci italiano e cosa vuole Juric può risultare un difensore di prospettiva. Tornando ai rischi di veder andare via i big, prima già c’era stato quello che a dire addio fosse Ricci e per tutta la durata delle contrattazioni su Schuurs è aleggiata la cessione, ma forse per una volta la Buona Sorte ha deciso di agre con benevolenza nei confronti del Toro e di non far pervenire offerte che spingessero Cairo a cedere i giocatori migliori.

In più ci sono stati i ritorni, dopo comunque i mancati riscatti a giugno, di Vlasic e Lazaro e il prolungamento del contratto di Djidji, caldeggiato da mister Juric che non voleva perdere il difensore, che era in scadenza di contratto visto che già Aina e Adopo avevano deciso di non rinnovare e di andarsene per giunta a parametro zero. Con la cessione di Singo e con in previsione i prestiti di Byeye e Dembele, avvenuti poi nell’ultimo giorno di mercato, le fasce risultavano comunque sguarnite nonostante l’acquisto di Bellanova e con il prestito con opzione di riscatto di Soppy si è tamponato. Il centrocampo è stato rinforzato con l’arrivo di Tameze, altro giocatore chiesto dall’allenatore, che dà maggiori possibilità di scelta visto che ci sono anche Ilic, Ricci, Linetty e il giovanissimo Gineitis. Mentre l’altrettanto giovanissimo Ilkhan è stato rimandato nella sua terra natia, la Turchia, a proseguire il percorso di crescita.

Anche l’attacco, che nelle ultime due stagioni aveva dimostrato difficoltà per un numero di gol carente, con il prestito di Zapata è stato rinforzato. E’ vero che l’ex dell’Atalanta nelle ultime due stagioni ha segnato abbastanza poco, in particolare nell’ultima, solo due reti, anche a causa di infortuni, ma nella scorsa partita con il Frosinone era tornato al gol. Non è più giovanissimo, ha compiuto 32 anni lo scorso 1 aprile, però è un attaccante dal profilo di tutto rispetto e se sta bene può dare il suo contributo. E il fatto che sia giunto con la formula del prestito con opzione e/o obbligo di riscatto, in quest’ultimo caso al verificarsi di determinate condizioni, è del tutto accettabile.

E’ sulla trequarti, non essendo stato sostituito Miranchuk, tornato all’Atalanta alla fine del prestito, che manca una pedina. E’ vero che ci sono Vlasic, Radonjic, Karamoh e Seck, ma Juric ha aveva detto anche recentissimamente che sarebbe servito un rinforzo per quella zona del campo al fine di avere più qualità. E non poteva esserlo Verdi che non rientrava nei piani tecnici ed è per questo che è stato ceduto come Berisha, Warming e Izzo, mentre Kone è stato dato in prestito, con obbligo di acquisto definitivo al verificarsi di determinate condizioni.

In porta confermatissimo Milinkovic-Savic e Gemello è rimasto, il Torino ha esercitato l'opzione di prolungamento unilaterale per un'altra stagione, senza poter andare a giocare con continuità altrove ed è stato anche lui confermato nel ruolo di secondo che sarebbe dovuto essere di Popa, ma il ragazzo rumeno è apparso non ancora pronto per cui occupa in gerarchia il terzo posto. Qualcuno ritiene che le incertezze che di tanto in tanto mostra Vanja, nonostante i miglioramenti che ha fatto nel tempo, avrebbero dovuto portare il Torino a fare altri ragionamenti per la porta, ma così non è stato.  

Nel complesso il Torino meriterebbe 8 per non aver ceduto i migliori e aver in parte accontentato l’allenatore, ma restano incognite sia sulle fasce sia sulla trequarti e la squadra in generale non è cambiata poi così tanto. Toccherà a Juric riuscire, come ha serpe fatto, a tirare fuori il meglio dai giocatori che ha a disposizione e che la Buona Sorte dia una mano facendo sì che Djidji torni in pena forma dopo l’operazione di Sport’s hernia effettuata alla fine dello scorso campionato, che Sanabria ripeta, e magari faccia anche meglio,  in termini di gol della seconda metà della passata stagione, che Pellegri possa allenarsi con continuità in modo da esprimere tutto il suo potenziale, che Zapata e nessun altro incappi in infortuni, che Tameze presto sia al 100% della condizione, che i nuovi si integrino bene e che i giocatori continuino a crescere. Ci sono tante cose, forse troppe, non ultima che poi a gennaio non sia ceduto qualche big senza essere rimpiazzato adeguatamente, che devono andare tutte insieme per il verso giusto affinché al Torino si possa alzare l’asticella e lasciare la zona centrale della classifica per posizioni più prestigiose. Di conseguenza il VOTO AL MERCATO non può essere più di 6,5.