Torino: retrocessione con beffa
Il buono, il brutto, il cattivo. Camolese, Cairo, Franceschini. Il Torino retrocede in serie B nonostante e per colpa loro. Tre facce di una stagione nata bene (3-0 al Lecce in casa a fine agosto) e chiusa male (2-3 contro la Roma). Da un'Olimpico all'altro, il Torino saluta la serie A. L'ultima sconfitta è quella, paradossalmente, meno invasiva. Il Bologna, vincendo contro il Catania, haannullato qualsiasi combinazione positiva in favore della squadra di Camolese.
Hai voglia di parlare di tattica quando la salvezza dipende non solo da te. Camolese raccoglie i giocatori rimasti dopo la messe di squalifiche post-Genoa (sette elementi) e confeziona un centrocampo a 5 con tre difensori (a difendere chissà cosa). Rosina alle spalle di Ventola ha fatto da gancio in tutte le zone del campo. Spalletti ha perso Perrotta dopo mezz'ora e si è ritrovato più offensivo del collega. Un paradosso.
Il gol di Vailatti dopo 9 minuti non concede spazio comunque a rimorsi, perché il Bologna stava già vincendo contro il Catania. Il centro è buono solo per le statistiche. Un destro dal limite nato da un corner inesistente. I granata però perdono l'orgoglio quando dal Dall'Ara non arrivano buone nuove. Così Menez pennella un mancino rientrando dalla destra.
La ripresa è un triste viaggio. La Roma passa con Vucinic che infila la corsia mancina come uno spiedino. Totti ragiunge Boniperti a quota 178 nella classifica del gol segnati in A con la medesima maglia su rigore (espulso Franceschini). La volée di Ventola a due giri di lancette dalla fine del campionato è il rintocco conclusivo. Cairo e il suo Torino scendono al piano di sotto. L'anno prossimo, invece che giocarsi un posto in Uefa, saranno a Gallipoli. Sul sintetico. Il campo del futuro per una parte della dirigenza europea del calcio.