Torino, e se mancasse Sereni?
Del portiere si parla sempre poco, quasi fosse un optional, l'ultimo elemento della formazione, colui che non deve far segnare l'avversario, ma che alla fine, pur avendo delle colpe, spesso i suoi errori sono nascosti dalle cosiddette sviste della difesa, a meno che non ci siano sbagli clamorosi, alla Dida per esempio, a far pendere tutta la responsabiltià sul portiere. Eppure, alla luce dei risultati attuali e di una difesa tutt'altro che impeccabile, quanto manca Sereni a questo Toro? Più o meno come non ci fosse più Bianchi, perchè Sereni, come Frey a Firenze, fa la differenza.
Sereni è stato venduto per fare cassa al posto di Bianchi, ma ora il Torino si trova con tre portieri, dove però nessuno di questi fa la differenza come il numero uno parmense. Lerda era partito con Morello titolare, poi ci furono un paio di sue incertezze nelle prime due gare di campionato (con annesse altrettante sconfitte) e Petrachi, proprio nell'ultima ora di mercto estivo, portò al Toro Rubinho, sfumato per il brasiliano il trasferimento alla Roma. Ma in rosa c'era anche Bassi, preso dall'Empoli, che era il secondo di Morello e continua ad esserlo anche ora con Rubinho. Morello, dall'eroe dell'anno scorso, è passato nel dimenticatoio. Secondo quanto riporta La Stampa i tre portieri costano come Sereni. Dunque non era meglio tenere l'ex estremo difensore della Lazio, che in molte occasioni ha salvato il risultato? Con tutto rispetto per i tre attuali portieri granatra, ma certamente Sereni era di categoria superiore. Non per niente è finito in A con il meopromosso Brescia. Rubinho ha già fatto qualche miracolo (e a Livorno è stato il migliore in campo, questo gli va riconosciuto), ma deve ancora imparare a rilanciare bene senza dare palla all'avversario e soprattutto non avere cali di concentrazione pericolosi. Può migliorare, soprattutto sotto l'aspetto della personalità, proprio quella che aveva Sereni.