Svolta per gli arbitri, La Repubblica: "Per difenderli dalle violenze stesse pene che per i poliziotti"

"Gli arbitri come i poliziotti per difenderli dalle violenze" scrive oggi La Repubblica in edicola parlando dell'ultima novità approvata dal Governo nel nuovo decreto-legge sullo Sport presentato dal Ministro Abodi. È stato ufficialmente modificato l’articolo 583-quater del Codice Penale che di fatto va ad equiparare gli arbitri ai pubblici ufficiali: le lesioni ai direttori di gara entrano nel reato contro agenti e personale sanitario.
Da oggi quindi chi compie atti di violenza nei confronti degli arbitri, rischia le medesime pene di chi aggredisce gli agenti di pubblica sicurezza compreso il carcere. La norma, nell'omologare la punibilità e le pene, comprende infatti tutte le figure tecniche che assicurano la regolarità delle competizioni.
“Sto provando una grande gioia ed emozione per l’approvazione di questa legge storica - ha commentato il Presidente dell'Associazione Italiana Arbitri Antonio Zappi -. La tutela degli arbitri entra finalmente nel codice penale ed è il frutto di mesi di lavoro e di incontri con i quali abbiamo portato all’attenzione politica e mediatica questa emergenza sociale. Ringrazio ovviamente il Ministro Abodi, il Governo ma anche tutti coloro che, da tutti gli schieramenti, hanno sostenuto questa grande battaglia di civiltà. Insieme alle misure repressive la violenza dovrà tuttavia essere ancora combattuta anche con misure culturali e progetti formativi che, unitamente a tutte le componenti federali che hanno a cuore la tutela dei nostri ragazzi e anche con il nuovo Osservatorio antiviolenza della FIGC, l’AIA sicuramente metterà in campo”.
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