Rosina è senza fascia
Sì, io mi sento sempre il capitano del Torino», annunciava Alessandro Rosina martedì, spiegando con dovizia di particolari le sue ragioni subito dopo aver reagito con insofferenza e un piccato vaffa alle provocazioni di due tifosi granata. La realtà invece è diversa, perché il tecnico Colantuono ieri ha consegnato la fascia a David Di Michele, e lo ha fatto nell’ambito della prima partita ufficiale del Toro, per quanto fosse una semplice amichevole. Di Michele capitano e Rosina in campo assieme a lui: come Sereni, altro leader del recente passato che nel presente e poi nel prossimo futuro non avrà più quel segno di distinzione, giacché Colantuono crede che il portiere possa distinguersi ed essere un punto di riferimento anche senza fascia al braccio.
La svolta era nell’aria, anche per proteggere Rosina: non certo schiacciato dal peso delle responsabilità, perché il numero dieci è piccolo di statura ma ha spalle robuste (e palle toste: lo ha sempre dimostrato nel Toro, non a caso i rigori decisivi li ha sempre realizzati lui, non un altro). Rosina però è stato ed è sempre più vessato: volenti o nolenti lui è il Toro. O almeno così viene dai più identificato: pertanto quasi tutte le responsabilità e le negatività vengono scagliate su di lui. Ormai, oltre che un fantasista di mestiere, fa il capro espiatorio: se qualcosa va male, la responsabilità è di Rosina. La verità sta sempre nel mezzo: ma con la scusa d’essere pure il capitano ecco che il giocatore calamitava su di sé ogni cattiveria. E’ stato questo che ha indotto il Torino Football Club a meditare lungamente sulla scelta del capitano: e dopo un sereno ma severo ragionamento la decisione è stata quella di cambiare.
La comunicazione ufficiale è stata data a Rosina ieri mattina. «Con Alessandro ci siamo parlati tranquillamente - rivela il tecnico Colantuono - ci siamo scambiati le nostre opinioni e abbiamo riparlato di questo argomento, poiché era già stato oggetto di discorso in una telefonata delle scorse settimane. Non c’è alcun caso, Alessandro è un ragazzo splendido, si sta allenando con grandissima dedizione, proprio come i suoi compagni di squadra. Il capitano è colui che indossa la fascia, ma nel mio spogliatoio io ho sempre almeno cinque o sei leader. Abbiamo parlato di questo e assieme abbiamo deciso il da farsi, senza nessun problema». Poi il tecnico ha spiegato perché la scelta sia caduta su Di Michele: «David ha indossato la fascia perché era il giocatore più esperto in campo, nelle mie squadre ho sempre premiato questa tipologia di giocatore. Un ragazzino può avere carisma ma deve interagire con gli avversari e con l’arbitro: l’esperienza è fondamentale. Non è detto che alla fine sarà lui il capitano: lo verificheremo quando il mercato sarà chiuso e capiremo chi giocherà nel Toro e chi no». (TuttoSport)