Rocchi a Open Var sugli episodi controversi della 15ª giornata di Serie A ha spiegato anche quelli che riguardavano il Torino
Nella trasmissione condotta da Pierluigi Pardo Open Var Gianluca Rocchi, designatore arbitrale per la Serie A e la Serie B, ha commentato l'operato di arbitri e Var. Gli episodi analizzati sono, come sempre, risalenti a una giornata fa quindi alla 15ª e non a quella appena conclusa. Tra le altre cose, come riporta tuttosport.com, c’è anche il duplice episodio di Frosinone-Torino.
E sul caso più complesso della giornata quello appunto accaduto in Frosinone-Torino con ben due episodi nella stessa azione, Rocchi ci tiene a precisare che: "Sia questo episodio che quello successivo di Inter-Udinese sono episodi più facili in campo che al monitor, perché al monitor puoi mettere in difficoltà l'arbitro con immagini che ti dicono una cosa di cui devi stabilire l'entità e la sostanza". Per cui la richiesta è sempre la stessa: cercare di decidere in campo il più possibile, specialmente su questa tipologia di fallo, perché si rischia di passare la palla al Var e di metterlo in difficoltà.
Entrando nello specifico di Frosinone-Torino, l'arbitro Massimi non fischia né il fallo di Gelli su Ricci né il rigore su Kaio Jorge, bensì la simulazione dell'ex Juve. Al Var c'è Meraviglia che già in diretta aveva valutato entrambi i contatti come falli e inizia l'analisi dall'ultimo avvenuto in ordine temporale: se è vero che da una prima immagine non rilevano il fallo ("No, non è fallo. Non è fallo"), da un'altra inquadratura è più evidente lo sgambetto sul centrocampista granata e in sala var si decide per "fallo in APP (Attacking Possession Phase, ndr)", confermato anche dall'arbitro richiamato all'OFR (On Field Review, ndr). Dal momento del fischio dell'arbitro a quando viene richiamato al monitor passa un minuto e 40 secondi. Curiosità: l'ammonizione per Kaio Jorge non viene revocata perché si trattava di un giallo per proteste, non per la (presunta) simulazione.
Rocchi: “Decisione molto al limite”. Ma Oyono? Rientrati in studio, Rocchi ha commentato così l’episodio: “La decisione finale è corretta, ma molto al limite. Avrei preferito venisse presa in campo, perché molto più semplice da spiegare”, e ribadisce ancora: “Non dobbiamo esagerare in certe scelte, sennò si va oltre in quello che il Var vuole e nasce come filosofia: il Var è un’assistenza all’arbitro, che deve avere sempre la forza e il coraggio di decidere in campo”. Manca però un’analisi sul mancato rosso a Oyono, dopo che era già stato ammonito, per il secondo fallo su Bellanova …
E l’episodio relativo a Inter-Udinese, rigore su Lautaro: "lo sbilancia", rimanda a quanto accaduto in un’altra partita del Torino quella con l’Atalanta ossia la trattenuta in area di Scalvini ai danni di Buongiorno con il Var che interviene e l’arbitro Piccinini concede allora il rigore ai granata.
Il match di San Siro tra Inter e Udinese si apre con un calcio di rigore per la squadra di casa per un contatto tra Perez e Lautaro Martinez, che in diretta Di Bello commenta: "stanno correndo e il difensore non fa nulla! Anche se Lautaro è in vantaggio". Poi inizia l'analisi del Var Mazzoleni: "Questa è brutta... lo sbilancia. Gliela facciamo vedere" e si sceglie quale inquadratura rende meglio l'idea, richiamando poi l'arbitro all'OFR. Di Bello è abbastanza veloce nella sua decisione ("Beh è rigore, ok") e in un primo momento pensa anche di ammonire Perez, salvo poi cambiare idea.
Rientrando in studio Pardo cerca di spiegare perché, nonostante più volte si sia ribadito come sull'intensità dei contatti si dovesse lasciare all'interpretazione dell'arbitro in campo, lo stesso sia stato richiamato al Var: "L'arbitro all'inizio non aveva visto". E Rocchi risponde: "Sicuramente il fatto che Marco Di Bello dica che il difensore non fa niente mette una grandissima incertezza al Var che abbia valutato l'episodio, tant'è che qui il difensore fa invece chiaramente un gesto per trattenere l'avversario. Poi sull'entità è un'interpretazione soggettiva", sottolineando poi come sia una situazione molto simile a una in Monza-Juve e una in Torino-Atalanta (entrambe scelte corrette secondo il designatore arbitrale).
Rocchi: "Siamo nell'ambito delle interpretazioni". Prima di chiudere il suo intervento, l'ex arbitro Rocchi ci tiene a ribadire come sia preferibile che una decisione del genere venga presa dall'arbitro in campo (magari aiutato dall'assistente, che aveva visuale libera), soprattutto perché sarebbe accettata meglio dai giocatori, e poi si mette nei panni del Var Mazzoleni: "Vede un'immagine da rigore chiara e sente l'arbitro che prende una valutazione su strumenti diversi. Poi siamo sempre nell'ambito delle interpretazioni, per cui un minimo di soggettività va lasciata".