Finalmente un Toro spavaldo
Bisognava toccare il fondo per risalire? Forse sì perchè quello che è andato in scena ieri ad Ascoli è stato sicuramente un altro Toro, neppure lontano parente con quello visto dell'inizio del girone di ritorno. Il Lerda bis ha rigenerato la squadra, nuovo entusiasmo e anche maggiore calma nel ricercare le azioni. Si è visto un Toro all'altezza del suo nome e dei giocatori cardine di questa squadra, gente che in A ci giocherebbe in pianta stabile, come Rubinho, autore di un rigore parato, Bianchi, doppietta per lui, Ogbonna, padrone della difesa con la classe di un Thuram e mettiamoci il generoso Gasbarroni, sempre "gasato" a mille, colui che meglio di tutti sa mettere in condizione Bianchi di andare a rete, così Zavagno, autore di cross vincenti per il capitano. Antenucci deve ancora integrarsi al meglio nel gioco di Lerda, ma ha dimostrato che quando sarà al top può essere un ottimo esecutore sotto rete. Non ci sono pecche nel Torino che ha vinto ad Ascoli, con il risultato probabilmente più eclatante dell'era Cairo.
Lerda, nelle sue due settimane di stop, deve aver rivisto tutte le cassette delle partite disputate dalla sua squadra, ha analizzato gli errori e al suo ritorno in panchina ha fatto tesoro delle sue approfondite considerazioni. E' maturato lui e pure la squadra, che deve aver capito che la logica per vincere è quella di seguire il mister punto per punto. Ora questo di Ascoli non deve essere un episodio ma la svolta, questo deve essere il Toro delle ultime partite di campionato. I playoff sono nuovamente vicini, ma non basta acciuffare il sesto posto, occorre fare di meglio per avere qualche certezza in più a giugno. Galante aveva detto che il Torino ad Ascoli avrebbe vinto e da qui avrebbe fatto una cavalcata vincente per arrivare alla promozione. Se non serve più come difensore può sempre essere ingaggiato come indovino, ma questa volta sotto mentite spoglie.