Esonero Lerda: scelta giusta anche se tardiva
Ci sono volute 2 notti e un giorno per sostituire Lerda, e, probabilmente, per accordarsi con Papadopulo, mentre Lerda stava allenando la squadra, come se niente fosse. Sono le "pugnalate" del calcio e della vita, perché sarebbe stato molto meglio parlare, chiaramente, all'allenatore già lunedì sera, evitandogli altre illusioni. Ripeto: mi spiace solo che Lerda si sia giocato tutto nella circostanza peggiore, e cioè con 9 assenti, pur nella consapevolezza che le 10 sconfitte precedenti bastavano, e avanzavano. Il cambio di allenatore è giusto, anche se tardivo, perché chiunque, prendendo in mano una squadra a marzo, faticherebbe nell'imprimere la propria impronta, e guidare una rimonta. Conto, innanzitutto, su un fatto: ho spesso sospettato che, con Lerda, i giocatori non "remassero contro", questo no, ma fossero, comunque, ormai depressi, e non più in grado di impegnarsi al massimo della determinazione".
"Con Papadopulo, è il primo cambiamento che deve avvenire, se no, tanto valeva non chiamarlo. In secondo luogo, basta con l'integralismo tattico: credo che si accantonerà il 4-4-2, passando attraverso il 4-3-1-2, per arrivare, magari, al 3-5-2, ma qui casca l'asino. Oggi come oggi, senza uomini come Ogbonna (?), Garofalo, De Vezze e Pagano, e con corpi da resuscitare, come quelli di Sgrigna e Gabionetta, non c'è molto da inventare. Così come Lerda aveva chiuso nell'emergenza, Papadopulo comincerà nell'emergenza, e questo è un grave handicap, al momento di svoltare. L'unica cosa certa è che, quando hai in mano una rosa che segna 34 gol (ottavo attacco), e ne incassa 36 (dodicesima difesa), devi ottenere 2 obbiettivi. Primo: proteggere meglio la retroguardia con un mediano in più, o passare a 3. Secondo: mettere in condizione 2 bomber, come Bianchi e Antenucci (48 gol complessivi l'anno scorso), di non "appassire" in campo, senza rifornimenti. Ho scritto "devi", perché è un "dovere".