Con Colantuono torna a vivere il cuore granata
Un cuore da serie A, il vero spirito da Toro. Il poker di vittorie consecutive arriva nel modo più sofferto, ma sicuramente anche più bello. Contro la Triestina, i granata restano in dieci a metà primo tempo per colpa di Pestrin che rifila una testata al fischiatissimo ex Colombo a gioco fermo. Colantuono però è il primo a non abbattersi, perché nonostante l’inferiorità numerica, lascia in campo tutto il tridente Gasbarroni-Bianchi-Pià trasmettendo alla squadra un segnale forte: dobbiamo vincere lo stesso.
E il Toro dopo aver rischiato una sola volta in tutta la partita, si butta all’attacco con cuore e grinta. Di occasioni da gol però se ne vedono poche e dopo il colpo di testa di Bianchi al 28’ della ripresa, la gara sembra scorrere verso un inevitabile 0-0. Mancano pochi secondi al fischio finale e col pareggio i granata verrebbero superati dal Grosseto, perdendo terreno dal Sassuolo secondo. La storia la riscrive Loria che con un’inzuccata a 15 secondi dalla fine sul corner di Leon, decisivo innesto della ripresa, fa esplodere l’Olimpico e spedisce il Torino al terzo posto solitario a un solo punto dalla zona promozione diretta. Un gol che punisce l’atteggiamento rinunciatario della Triestina, e premia quello vincente della squadra di Colantuono.
I tifosi granata facciano pure gli scongiuri, ma queste vittorie sono segnali. Segnali che adesso al Toro gira finalmente tutto bene e dopo quattro successi di fila, sei nelle ultime sette partite, la scalata verso la promozione diretta sembra inarrestabile. Sabato la banda Colantuono cercherà il pokerissimo sul campo della capolista Lecce . Peccato solo per l’infortunio a Garofalo, anche se c’è qualcun altro che ha rischiato di farsi male nell’euforia dei festeggiamenti.