Bonifazi è maturo, ma non piace solo al Toro

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Ventuno presenze, due gol compreso quello nel suol personalissimo derby di oggi contro la Juve e una sola ammonizione che per un centrale difensivo non è poco, oltre a 1,892 minuti giocati dalla nona di Serie A ad ora con una media voto appena superiore al 6. Sono i numeri che fotografano il campionato di Kevin Bonifazi, al quale l'aria di Ferrara fa decisamente bene. In B, nella prima stagione di prestito dal Toro, era stato uno dei grandi protagonisti nella volata promozione e adesso a 23 anni è diventato un punto fermo per Semplici (e per l'Under 21 allenata da Gigi Di Biagio). Forte fisicamente e di testa lo è sempre stato, lo attestano anche le sue due marcature stagionali entrambe su azione d'angolo. Ma in questa stagione è cresciuto molto sia come senso della posizione che come personalità: non è un caso se con la difesa a tre della Spal (modulo speculare a quello di Mazzarri), spesso è lui ad impostare il gioco dalla difesa con un destro che partita dopo partita sta diventando sempre più educato ed efficace nello smistare palloni. In più ha affinato una delle sue doti principali, quel senso dell'anticipo che è stato suo marchio di fabbrica sin dalla Primavera granata. Pronto per tornare al Toro quindi? Il contratto c'è, fino al 2022, gli accordi con i romagnoli prevedono un diritto di riscatto con controriscatto e questo potrebbe diventare un piccolo grande problema: calciomercato.it infatti ipotizza che Fabio Paratici oggi in tribuna al 'Mazza' oltre a guardare la sua Juventus osservasse con attenzione anche il difensore laziale, provando ad inserirsi in una trattativa che fino a qualche giorno fa sembrava semplice e senza possibili colpi di scena. Un regalo che il Toro non si può permettere.