Balzaretti, quando le emozioni mandano in crisi
Non l'hanno perdonato, è sempre un sacrilegio lasciare il Toro per la Juve, soprattutto se ti dichiari granata doc, sei cresciuto nel settore giovanile e poi indossi la maglia bianconera. Diciamo che per Balza, nel 2005, c'erano le attenuanti del fallimento, la nascita della prima figlia e il dubbio sul futuro del Torino, che ancora non era finito nelle mani di Cairo e francamente Giovannone dava poche garanzie. Il terzino della Roma, rientrato proprio ieri dopo un infortunio, è stato subissato dai fischi dei suoi ex supporter e alla fine si è fatto espellere per doppio giallo, dopo aver fatto una successione di falli su Cerci, indomabile (e voglioso di fare bene al cospetto del club che l'ha cresciuto), per poi colpire con una gomitata Vives. Nervoso Balzaretti, da subito, è andato sempre più in crisi man mano che la partita proseguiva. Segno che il suo animo, pur sempre sensibile, gli ha fatto un brutto scherzo al cospetto di una maglia che ha sicuramente amato, ma che poi ha ripudiato per esigenze sue personali. Della serie, poteva evitare di vestire il bianconero, qualsiasi altra squadra non avrebbe avuto questo impatto così brutale con la sua città di nascita. Un avvertimento anche per Ogbonna, cosa potrebbe succedergli se dovesse passare alla Juventus, anche se lui è un tipo a cui le cose sembrano scivolargli addosso con naturalezza.