Sensounico, a suon di Toro. Il gruppo spalla

26.09.2013 17:02 di  Marina Beccuti   vedi letture
Sensounico, a suon di Toro. Il gruppo spalla
© foto di Sensounico

Il gruppo spalla è, in gergo musicale, il gruppo che apre i concerti di una band più famosa. E’ spesso semi sconosciuto, con una formazione che può, nel corso degli anni ma soprattutto con l’arrivo del successo, cambiare, migliorarsi e “professionalizzarsi”! Ligabue ne è un esempio tutto italiano, avendo fatto da spalla addirittura agli U2 quando era poco più che una giovane promessa. Tendenzialmente il pubblico dà poca importanza a questa tipologia di musicisti, essendo già in trance emozionale nell’attesa dei big.

Torino vs Verona è stata “suonata” dal Toro proprio dal gruppo spalla. In realtà, se l’articolo avesse avuto un taglio cinematografico anziché musicale, non avrei esitato a definirlo un remake in cui il regista, come firma originale, ha deciso di stravolgere il finale: sembrava la stessa partita (quella persa 4 a 1 dal Toro all’Olimpico) di due anni fa; allora era serie B, ma la trama mi è sembrata assolutamente la stessa: Verona intraprendente, capace di bloccare il gioco dei granata che non trovavano sbocchi, ma capace di rendersi sempre pericoloso ad ogni azione con quella vecchia volpe di Toni.

Il gruppo spalla si diceva: formazione “rivista” in attesa della partita delle partite di domenica prossima, esordi assoluti e spazio a chi ha giocato di meno; il tutto condito da “titolari”che permettono una resa minima garantita nell’economia del gioco ed il “front man” Alessio Cerci. Come si diceva un Toro bloccato, che non riesce ad essere veloce e pungente su di un campo avaro di spazi. Ma un Toro che spesso rischia per colpa di una “vecchia pertica” che da solo fa reparto e che quando tocca la palla crea sempre pericoli (grazie anche ad un Padelli versione “saponetta”). E così con Bellomo esordiente assoluto in serie A in cabina di regia, Basha a rompere gioco e Farnerud a rompere altro con i suoi spunti sempre fermati dagli avversari, il centrocampo granata vive di folate improvvise ma rare. I due laterali, protagonisti assoluti della gara col Bologna, ossia Darmian e D’Ambrosio, faticano più del previsto. Ritorna in difesa “El Pelado” mentre davanti Meggiorini e Cerci fanno nuovamente coppia. Proprio come in un gruppo spalla si sono potuti notare alcuni elementi di talento,con assoli e groove degni della band principale, ed elementi di semplice completamento a cui manca quel pizzico di talento e di fantasia che possa permettergli di essere protagonisti. E così ecco che grazie al frontman, il Toro porta a casa un punto che diventa “guadagnato”. Inguardabile il tiro di Meggiorini nell’azione in cui coglie il palo da 10 centimetri, inguardabile nell’azione del raddoppio granata in cui sciabatta un tiro in corsa, da applausi la sua azione personale il cui tiro  si stampa sul palo: con quel pizzico in più che si diceva qualche riga fa, staremmo parlando di tre punti quasi certamente. E’ come fare un assolo da applausi ma sbagliare le ultime tre note: ed il pubblico (che comunque lo ha applaudito giustamente al momento della sostituzione) si ricorderà di quelle ultime tre note. A proposito di note, quella lieta è  sicuramente Bellomo: esordiente e con tutto il peso sulle spalle di un centrocampo in serie A, alterna passaggi didattici a momenti di puro genio: sicuramente un giocatore che i numeri li ha e sta a lui tirarli fuori nei momenti giusti. Nel frattempo, in attesa di diventare un “gruppo” protagonista, godiamoci “la parte sinistra della classifica”, Cerci “capocannoniere” del campionato italiano e magari …se non sbaglio Mister Ventura aveva promesso anche un’altra cosa?….vabbè, chiudo in quanto scrivere con le mani impegnate mi diventa impossibile! A domenica!

Dave dei Sensounico