Lettere alla redazione, dubbi e perplessità
Spett.le Redazione, approfitto della lettera del compagno di tifo Max per permettermi di dire la mia e sperare che queste lettere portino ad un più ampia discussione civile tra tifosi ed addetti ai lavori. Premesso che concordo pienamente con quello che ha scritto Max, io vorrei portare il discorso sulla questione società. Vedendo il derby di sabato ho provato grande invidia per i cugini: uno stadio di loro proprietà, tutti che cantano, un tifo incessante. Hanno i loro campi di allenamento ecc. Invece di continuare ad invidiare la Giuve e a piagnucolare sui loro vantaggi dal comune di Torino, perchè il Toro come società non può fare altrettanto? Voi mi direte: è facile pensare con i soldi degli altri ma se Cairo desse un'accellerata alla questione Filadelfia non avrebbe anche lui un tornaconto? Risparmierebbe i vari affitti (sede società, Sisport, campi della Primavera, ecc.) ed inoltre avrebbe una qualche rendita dai negozi oltre all'aspetto tecnico di avere tutte le squadre della Cantera in una stessa sede.
Perchè non potrebbe bussare al Comune per chiedere di acquistare lo stadio ad un prezzo di favore? Se ci dicono di no oppure i poteri forti continuano a mettere i bastoni tra le ruote allora a quel punto potremmo parlare e dire che fanno solo favori alla Giuve. E se lo stadio non ce lo vendono ad un prezzo di favore come hanno fatto con i cugini per la Continassa? Allora andiamo a chiedere i terreni a qualche comune limitrofo a Torino. Secondo me ci sarebbero dei comuni che farebbero carte false per poterci ospitare. Tengo a precisare che non sono della schiera che vuole che se ne vada Cairo perchè sono sicuro che al momento attuale è l'unico che può continuare a tenere il Toro.
Scusate lo sfogo e spero di essere stato chiaro. Forza Toro. Paolo C.
Ricordiamo solo all'amico Paolo C. che sull'Olimpico pende un'ipoteca di circa 38 milioni di euro, ancora legata al fallimento del Torino Calcio di Cimminelli. Questione che dovrebbe farsi carico il Comune. L'ex Assessore allo Sport, Giuseppe Sbriglio, dopo aver risolto con l'ipoteca del Filadelfia, liberandolo da questa incombenza, stava lavorando per l'Olimpico, ma poi non è stato confermato nel suo ruolo, anche se aveva preso più voti di tutti nel suo partito.