La Forza Granata a teatro, a cura della Compagnia "Porta Palazzo"
La squadra granata ha sempre rappresentato una filosofia di vita, un continuo lottare contro le difficoltà che riserva la strada che porta dritta alla leggenda.
Il Grande Torino, così era conosciuta la squadra degli invincibili che dominò la scena italiana ed internazionale nel pre e dopoguerra, riesce ad appassionare tutti, perché appartiene a tutti. E’ la storia di uomini straordinari, sconfitti solo dal fato. E’ la storia di un’Italia devastata dalle atrocità della guerra che in loro ritrovava la propria dignità, la speranza di una ripresa, il motivo per essere di nuovo orgogliosi.
Lo spettacolo ripercorre numerosi momenti storici, con un susseguirsi di citazioni, personaggi e flash-back: dal 1906, anno in cui nacque il Foot Ball Club Torino, al 1976, anno dell’ultimo scudetto granata: da Alfred Dick a Vittorio Pozzo e Ferruccio Novo per proseguire con Ballarin, Gabetto e Mazzola fino ad arrivare a Gigi Meroni, legato indelebilmente alla maglia granata, era un simbolo di rivoluzione, un artista, un amante eccezionale ed un campione imprevedibile. Un ribelle no, un sognatore sì. Strappato alle braccia (poco) tenere di un’esistenza caratterizzata da fortissimi impulsi per via di un tragico, fatale e beffardo incidente.
Infine i tempi moderni e quell’ultima gioia che ha lasciato ora un grande vuoto, colmato solo dalla speranza e dalla memoria, narrati incrociando Pulici, Graziani e Claudio Sala; perché il Toro vive e vive grazie ai valori che lo hanno sempre mantenuto in vita:
« Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto "in trasferta". » (Indro Montanelli, dal Corriere della Sera del 7 maggio 1949)