Giuseppe Culicchia: “Al Toro chi contesta lo fa solo per amore”

Giuseppe Culicchia: “Al Toro chi contesta lo fa solo per amore”TUTTOmercatoWEB.com
Tifosi del Torino
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 14:00Mondo e Storia Granata
di Elena Rossin
fonte Tuttosport

La contestazione, i risultati che non arrivano e la possibile cessione della società sono i temi affrontati dallo scrittore Giuseppe Culicchia a margine della presentazione del libro di Cristiana Ferrini, figlia del Capitano dei Capitani granata Giorngio, avvenuta al Cimitero Monumentale di Torino. Ecco cosa ha risposto, riportato da Tuttosport, Culicchia alle domande.

La contestazione nei confronti di Cairo non accenna a placarsi: crede che disturbi i giocatori?
“Il Torino è la squadra con il maggior numero di stranieri in Italia. Non credo che i ragazzi che oggi portano la maglia del Torino sappiano molto della storia granata. Forse una contestazione come c'è stata all'epoca in cui i presidenti erano Sergio Rossi oppure Orfeo Pianelli faceva più male, perché quelle squadre avevano la consapevolezza di che cosa fosse il Torino. Questa mancanza di consapevolezza si vede anche in campo: contro l’Inter nessun ammonito, qualcosa di impensabile per il Torino di Ferrini e non solo. Quindi credo che tutto sommato ci sia un atteggiamento abbastanza distaccato”.

Si potrebbe anche dire che la contestazione tolga qualche responsabilità ai giocatori, dato che non sono l’obiettivo?
“Parliamo di una squadra che è stata messa insieme a fine mercato. La cosa che fa riflettere è che il Torino nell'arco di questi vent'anni ha cambiato una lunga serie di allenatori. Indipendentemente da chi siede sulla panchina o scende in campo, la musica non cambia. E naturalmente una tifoseria come quella del Torino che è consapevole, al contrario di molti giocatori, della storia del club, a questo punto è comprensibilmente stanca. Se gli allenatori cambiano, è logico che poi il problema vada ricercato più in alto”.

Nel frattempo però altre squadre ottengono obiettivi che a Torino non si riescono a raggiungere.
“Se da un lato spesso si dice “Beh, però comunque siamo sempre in Serie A”, dall’altra si vedono altre squadre che magari qualche soddisfazione se la tolgono, come il Bologna o l’Atalanta. Squadre che oggettivamente hanno una storia diversa dalla nostra e che però, lavorando con grande pazienza, costruiscono dove invece il Torino smantella. Teniamo presente una cosa: chi contesta lo fa per amore, non lo fa per odio. Lo fa perché ama il Toro, malgrado tutto, malgrado l’assenza di soddisfazioni. Ci sono state invece svariate umiliazioni, sconfitte per 7-0 come con l’Atalanta, ma pure altri risultati pesanti, non ultimo un solo derby vinto in vent’anni”.

Il presidente Cairo ha spesso ricordato come negli ultimi anni prima del suo arrivo, il Torino non avesse ottenuto chissà quali risultati…
“Non sono i risultati che fanno il Toro che i tifosi vogliono, ma l’atteggiamento in campo. Perché non è retorica, è semplicemente quello che abbiamo sempre voluto la maglia sudata e le ginocchia sbucciate, come quando vai a giocare con gli amici sui campetti di periferia. Ti deve venire una voglia di non rassegnarti alla tua inferiorità, che poi si traduce, se non hai la tecnica, in atletismo, in grinta”.

Pensa che Cairo alla fine, dopo questi vent’anni, venderà? O davvero è possibile che nessuno si sia fatto avanti?
“Intanto è riuscito a entrare nella storia del club, un traguardo a cui ambiva, come presidente più longevo. Saranno i posteri a giudicare come verrà ricordato. Diciamo che vogliamo credere a quello che dice, che se di offerte ne ha ricevute non erano soddisfacenti e quindi credo che chi contesta si auguri che prima o poi un’offerta soddisfacente arrivi”.