Bisogna pensarci bene, prima di cedere Zaza

L’attaccante è uno fra i giocatori che a fronte di offerte interessanti potrebbe dire addio al Torino nel mercato di gennaio.
25.12.2019 09:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Simone Zaza
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Simone Zaza
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Zaza sarebbe dovuto diventare l’attaccante che fa coppia con Belotti, ma a causa di prestazioni non convincenti e per il fatto che non segna molto ha finito per essere una seconda scelta. Simone dal suo arrivo al Torino, l’ultimo giorno del mercato estivo del 2018, ha reso poco. All’inizio si attribuivano le sue prestazioni sottotono al motivo che era giunto all’ultimo e che in estate, quando ancora era al Valencia, non avesse effettuato la preparazione estiva bene e il non essere in forma fisica lo penalizzava. Ma con il passare del tempo le sue prestazioni non sono migliorate e l’intesa in campo con Belotti è rimasta sempre abbastanza relativa. Alla fine nello scorso campionato ha collezionato 29 presenze per un totale di 1425 minuti in campionato segnando tre gol: Chievo (88’, determinate per la vittoria), Chievo (93’, il terzo dei granata e la squadra ha vinto), Sassuolo (81’, il secondo quello del pareggio poi la squadra ha vinto). Più un’altra presenza in Coppa Italia per 90’ con il Südturol fornendo un assist, ma senza fare alcuna rete, mentre con la Fiorentina non è stato convocato post trauma distorsivo alla caviglia destra nella rifinitura.

In questa seconda stagione dopo un inizio promettente nei preliminari d’Europa League e nelle prime gare di campionato è tornato ad alternare prestazioni positive ad altre decisamente meno anche a causa di qualche acciacco fisico, per la verità di lieve entità, e di conseguenza continua ad accumulare panchine per cui girano insistenti le voci di una possibile cessione a gennaio, soprattutto nel caso fosse lui a chiedere di andare via avendo comunque suscitato l’interesse in Italia in particolare della Fiorentina e in Spagna dell’Espanyol, che già lo aveva messo nel mirino quest’estate. Anche perché con l’arrivo di Verdi i posti in attacco sono diminuiti e persino quando Belotti si è fatto male e non ha giocato Mazzarri con il Genoa lo ha lasciato in panchina, anche se poi nella gara successiva con la Fiorentina lo ha utilizzato e lui ha anche segnato e in campo l’ha mandato anche con il Verona, ma con la Spal l’ha fatto di nuovo accomodare in panchina, visto che Belotti era arruolabile dal primo minuto, per poi farlo entrare solo nel finale e al termine della gara dire che stante la sconfitta aveva sbagliato a mandare in campo una seconda punta per cercare di vincere la partita. A due giornate dalla fine del girone d’andata e con il mercato che aprirà il due gennaio Zaza ha collezionato 13 presenze in campionato per 759 minuti e 6 nella fase di qualificazione all’Europa League per 452’ realizzando rispettivamente tre gol e 1 assist e altre 3 reti e altrettanti assist.

Prima di cedere Zaza però il Torino deve valutare bene se è la mossa giusta da farsi perché in rosa oltre a Belotti e al giovane Millico, anche lui in odor di cessione in prestito per poter giocare, di punte di ruolo c’è solo lui. Pur tenendo conto che le sue prestazioni non hanno sempre convinto, ma se gli fosse stata data qualche chance in più, forse, avrebbe reso maggiormente sentendosi più coinvolto nel progetto. Oltretutto se andasse via il Torino dovrebbe prendere un altro attaccante e trovarne uno che sia disposto a sgomitare per ricavarsi un po’ di spazio e in più che renda quando è chiamato in causa è difficile, senza scordare che prima che si abitui al gioco che richiede Mazzarri e ad interagire con i nuovi compagni ci vuole del tempo. Cairo per cederlo sicuramente non vuole meno di 15 milioni e anche trovare un accordo per un prestito con obbligo di riscatto non è semplice e correre il rischio che la trattativa possa andare in porto l’ultimo giorno di mercato senza avere il tempo di prendere un sostituto potrebbe essere un boomerang. Già il Torino è in crisi e aggiungere problemi ai problemi è proprio l’ultima cosa da farsi.