Marco Rossi dal Toro a ct dei magiari: “Mio nonno tifava Mazzola e Puskas. L’Ungheria era nel mio destino”
Marco Rossi, il commissario tecnico dell’Ungheria che si è qualificata all’Europeo, si è raccontato in un intervista rilasciata a La Stampa parando anche del suo legame con il Torino squadra nella quale esordì in serie A quando nel 1984 Eugenio Bersellini lo fece entrare al posto di Zaccarelli nella partita con l’Ascoli. “Mio papà lavorava per mantenere la famiglia e non poteva accompagnarmi da Druento a Torino – ha raccontato tra le altre cose Rossi - così nonno Gino, che era in pensione, mi portò al Filadelfia e mi presero. Era il Toro di Marchiò, Dalla Riva, Fantinuoli, Vatta, di quel profumo di antico ma non di vecchio che si respirava negli spogliatoi e che ti restava appiccicato addosso. Mio nonno mi accompagnò al Fila fino a quando non presi la patente: era un grande tifoso di Mazzola e Puskas, del Grande Torino e dell'Aranycsapat, la "squadra d'oro" (appellativo della Nazionale dell’Ungheria degli anni cinquanta, ndr). Essere ora sulla panchina della nazionale ungherese mi sembra un cerchio che si chiude”.