Bruno Peres a Tmw: "È venuta l'ora di tornare in Italia. Ventura al Toro mi ha insegnato tantissime cose"

31.05.2024 13:45 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Tmw
Bruno Peres
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Bruno Peres
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Bruno Peres è pronto a tornare in pista e sogna l'Italia dove ha vissuto per cinque anni e mezzo, diviso fra Torino e Roma. L'esterno destro dopo essere tornato in Brasile si avvia a 34 anni a una nuova avventura. Si è raccontato in esclusiva ai microfoni di Tuttomercatoweb:

Bruno Peres, innanzitutto come sta?
"Sto bene e ho voglia di ricominciare. Il mio agente adesso è in Europa dove sta facendo un po' di lavoro e quando tornerà mi porterà novità".

Qualcosa bolle in pentola?
"Sono tornato in Brasile e ho potuto godermi la famiglia, l'affetto delle persone care. Ma dopo aver giocato quasi 10 anni in Europa mi sono abituato a un certo tipo di calcio. Per cui voglio tornare a giocare in Europa".

Pensa di tornare proprio in Italia?
"Perché no? Mi piacerebbe perché è un paese che mi ha accolto benissimo".

Si è fatto un'idea di dove si vedrebbe? Nel frattempo stanno salendo in A delle squadre ambiziose come Parma e Como
"Il Parma ha una storia bellissima per il calcio italiano, ma non ho un'idea precisa sulla squadra. Parlando anche col mio agente di recente non ho avuto indizi da parte sua".

La sua ultima presenza risale a dicembre con la maglia dell'Athletico Paranaense
"Finito il contratto ho valutato le offerte. Ne sono arrivate 2-3 ma non sono andate a buon fine. Qualcosa è arrivata dalla seconda divisione ma era un'ipotesi che non ho voluto prendere in considerazione. Meglio aspettare e restare con la mia famiglia che mi dà la forza per andare avanti".

Come valuta il livello del calcio brasiliano?
"Il livello è buono, inoltre sono tornati o torneranno grandi calciatori: Marcelo e Thiago Silva sono due esempi. Ma poi dipende sempre dalla squadra in cui vai a giocare".

Sono passati dieci anni dal suo approdo in Italia, al Torino. E c'era persino il rischio che il trasferimento saltasse
"Ricordo che c'era il problema dello slot extracomunitari, se non usciva prima un giocatore non se ne poteva fare nulla. Alla fine la situazione si è risolta ed è partita la mia avventura, bellissima".

La figura di Gian Piero Ventura per lei è stata molto importante
"Per Ventura ho un affetto grandissimo, come se fosse un papà. Mi ha insegnato tantissime cose. Quando ero al Torino lui era una di quelle persone che non mi diceva mai 'bravo', non mi faceva mai un complimento. Me lo spiegò il giorno che mi stavo trasferendo alla Roma".

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