Toro, non ci siamo

16.12.2014 10:22 di Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata twitter @ flavio_bacile
Toro, non ci siamo
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© foto di Andrea Ninni/Image Sport

Nel calcio italiano il risultato giustifica sempre la prestazione, è un dato di fatto, triste se volete, ma tremendamente reale, se ne può anche discutere, ma il dato resta, e questo ci allontana ancora di più dal calcio che conta, dove una partita è sempre uno spettacolo.

Allora non ci resta che ragionare come Ventura: “Questo è un punto da portare a casa e mettere in tasca”, al di là della prestazione dei granata, che personalmente ho trovato priva di significato, matematicamente parlando, se si parla di crescita, in questo momento non si vede, se non è zero, siamo molto vicini, anche perché si sono perse quelle poche certezze che apparivano acquisite.

Empoli-Torino è stata una partita brutta, e non per colpa dei padroni di casa, su questo penso si possa essere tranquillamente d’accordo, poi si può ricamare sulle azioni gol, oppure su quelle non concesse all’avversario, anche perché in ogni partita si può tirare acqua al proprio mulino, resta evidente che l’Empoli ha giocato meglio del Toro.

Mi trovo, da granata, più vicino alla posizione di Sarri, che non a quella di Ventura, i padroni di casa hanno avuto per tutti i novanta minuti l’atteggiamento giusto in campo e il pallino del gioco, quell’atteggiamento propositivo che è mancato ai granata, che tranne alcune ripartenze, di gioco non ne hanno creato.

Il Toro ha disputato un’onesta partita difensiva, sbagliando però una miriade di passaggi, anche semplici, ha avuto due buone palle gol con Martinez, ma nulla di più, subendo il palleggio dell’Empoli per quasi tutto il match, e chiudendo la partita arroccato nella propria area di rigore, anche prima dell’espulsione di Jansson, giunta comunque al 90’.

Personalmente non ho capito la formazione messa in campo da Ventura, Bovo, che ha fatto anche una buona partita dal punto di vista difensivo, ma è un difensore quindi niente di nuovo, ha una sua logica a centrocampo unicamente in una situazione d’emergenza, com’era stato a Copenaghen, non ne ha alcuna con tre centrocampisti di ruolo in panchina.

Non capisco come si possa pretendere di costruire gioco con sette difensori, i tre centrali, i due esterni che hanno spinto pochissimo, Gazzi, che è un mediano di rottura, e Bovo, che ha un bel calcio, non c’è dubbio, ma non ha il passo per giocare a centrocampo, almeno in un centrocampo che voglia costruire gioco. Si aggiunga che El Kaddouri, vale a dire, quello che nello schema messo in campo da Ventura, doveva essere il giocatore cardine per illuminare il gioco e lanciare le punte, è stato il peggiore in campo dei granata; e nonostante questo è uscito dal campo a dieci minuti dalla fine. Si può capire quindi la difficoltà delle punte, a fare gioco e trovare la via del gol.

Difficile intuire perché si sia rinunciato a Farnerud, che ha fatto il suo nei dieci minuti concessi, oppure perché Ruben Perez non riesca a trovare il campo, anche quando manca un centrocampista di ruolo sul rettangolo verde. Quanto a Nocerino, non so se è un problema fisico, ma l’uomo tanto cercato durante il mercato estivo, probabilmente voluto dallo stesso Ventura, non solo ha giocato poco, e anche male per dire la verità, ma era il terzo centrocampista di ruolo a sedere ieri sera nella panchina dei granata.

Risultato, gioco sterile, se di gioco possiamo parlare, noioso, senza un lampo, senza una linea di gioco tracciata, che sia evidente e riconoscibile, stucchevole, e alcune volte tedioso, con il passaggio all’indietro sistematico, e la cosa che fa più riflettere, anche quando ci si trova sulla trequarti avversaria, nessun accenno alla profondità, e pochissimi movimenti offensivi, sia per liberare una zona di campo, sia per dettare un passaggio o per agevolare un compagno.

Come ho già detto all’inizio, in Italia il risultato giustifica sempre la prestazione.

Il Toro ha pareggiato sul campo di una neopromossa, che tra l’altro è anche due punti avanti ai granata, quindi ha fatto il suo dovere.

Il resto non conta, almeno fino a quando non ci diranno, che nel calcio, il minino sarebbe giocare a calcio.