Rampanti: "Rosina? Va lasciato libero in attacco

12.03.2009 08:16 di Marina Beccuti   vedi letture

Rosario Rampanti è uno di quei giocatori indimenticabili del Toro, che ha fatto parte della schiera degli indomiti, di coloro che giocavano con classe, ma soprattutto con il cuore. Al Torino ha avuto anche successo come allenatore delle giovanili, poi, dopo un passato nelle varie Under, ora va alla scoperta di nuovi talenti.


Rampanti come commenta il derby?
“Ho visto un bel Toro che non meritava di perdere. Purtroppo sta pagando alcuni errori arbitrali”.


Lei ha conosciuto il tremendismo, qualche critico dice che a tratti si ritrova nella squadra attuale. E’ d’accordo?
“A dire il vero il tremendismo in questo squadra non lo vedo ancora. Devo dire che il Toro gioca anche belle partite dal lato estetico, gli manca un po’di praticità. Ci vorrebbe il tremendismo con le piccole squadre, proprio dove si dovrebbero fare punti”.


Questa mancanza di praticità si traduce in attacco spuntato?
“Infatti, i giocatori del Toro sono bravi nei contrasti, ma devono dare meno opportunità agli avversari di segnare. Le azioni d’attacco partono dai rilanci della difesa”.


Secondo lei sono gli attaccanti a non sfruttare le occasioni o piuttosto non sono serviti a dovere?
“L’uno e l’altro, è vero che gli attaccanti devono essere aiutati dai compagni ad andare a rete, ma anche loro devono crearsi le occasioni giuste”.


Bianchi è sopravvalutato come alcuni pensano?
“Per me no, perché è un gran bel giocatore. Il Toro è sfortunato perché arrivano sempre attaccanti con ottime prospettive che poi non si realizzano. Non conosco le cause perché non sono dentro alla società. Potenzialmente Bianchi può dare di più. Novellino fa bene a mischiare le carte e provare più giocatori, ma attenzione, cambiare troppo crea scompiglio”.


Cosa pensa di Rosina?

“Che è un gran peccato che stia fuori perché crea sempre tanti pericoli. Ha bisogno di giocare con tranquillità. Finora non è ancora esploso come ci si aspettava perché è sempre messo in discussione”.


Lei in che posizione lo farebbe giocare?
“In nessuna, lo lascerei libero di agire come meglio crede in zona d’attacco”.


Non trova che gli allenatori italiani siano troppo tattici?

“Questo è vero, ad esempio nella Liga i giocatori offensivi sono più liberi di agire a piacimento. Tuttavia i nostri tecnici sono sempre tra i migliori al mondo”.


I più giovani non sanno cos’è il tremendismo granata, ce lo spiega?

“E’ una dote che bisogna avere nel DNA. Quando il Toro compra i giocatori deve fargli prima l’esame del DNA. Il tremendismo è giocare con il cuore, amare la maglia granata avere sempre umiltà, non mollare mai, perseverare su ogni pallone”.


C’è un giocatore attuale che rappresenta il tremendismo?

“Mi viene in mente Gattuso”.


Per concludere due note sul Filadelfia, cui lei dedicò parecchio tempo.
“Sono stato promotore dell’idea che l’Associazione ex calciatori granata doveva trovare i fondi per la sua ricostruzione. Il progetto c’era e non sarebbe nemmeno costato tanto. Sarebbe venuto fuori uno stadio bello per l’allenamento della prima squadra e per far giocare le giovanili. Perché non è andato avanti il progetto? Per le stupidate che sono successe, ostacolati da qualcuno. Ora succeda quel che succeda, chi ha deciso di portare avanti la questione la gestisca fino in fondo.


Ostacolati da chi?
“Preferisco non andare oltre…”.

 

In collaborazione con Radio Beckwith