Mussi: "Un ruolo nel Torino? Sarebbe ambizioso per me"
Roberto Mussi da Massa, classe '63, è il doppio ex della sfida di domenica sera tra il Torino ed il Milan. Il difensore toscano è stato uno dei protagonisti degli ultimi successi granata, quando il Toro poteva ancora competere nelle zone alte della classifica.
Mussi, i tifosi la ricordano ancora con tanto affetto, che effetto le fa?
"Un grande piacere, vuol dire che è stato riconosciuto il mio impegno. Per me il Torino è stata l'esperienza più importante della mia carriera, ci sono stato per ben cinque anni ed è uno dei ricordi più belli che ho. Pubblico eccezionale. Vengo ancora a vedere il Toro, sabato ero all'Olimpico".
Tra l'altro, pochi mesi fa, il suo nome fu accostato al Toro come uno dei papabili team manager. E' mai stato contattato?
"Sinceramente no, ho sentito anch'io questa voce, ma nessuno si è fatto vivo. Non nascondo che però la cosa non mi dispiacerebbe, sarebbe ambizioso per me avere un'opportunità simile".
Cosa fa adesso Mussi?
"Ho messo in piedi una scuola calcio a Massa, mi piace stare con i giovani e continuare nel calcio".
Tornando alla realtà attuale, che Toro ha visto sabato contro il Catania?
"Non è stata una partita esaltante, ma contava solo vincere non il bel gioco e così è stato. Però gli ultimi dieci minuti sono stati eccitanti, con capovolgimenti di fronte incredibili. Devo dire che in questo frangente ho rivisto il vecchio cuore Toro, i giocatori non hanno mai mollato. Non so se sia merito di Camolese, ma qualcosa è successo perchè la squadra ha tirato fuori molta grinta".
Conosce Camolese?
"Abbiamo giocato contro qualche volta, ma non siamo mai stati insieme nella stessa squadra".
Si spiega cos'è successo in questa stagione, con il Toro ancora in lotta nelle zone basse?
"Ci sono quelle stagioni dove gira tutto male. Peccato perchè la squadra all'inizio era partita bene, pareva una stagione positiva e invece le cose sono cambiate. Forse il buon inizio può aver fatto adagiare la squadra. Quando le cose vanno male si sente il peso della situazione, magari anche i mugugni dei tifosi. Sabato ad esempio hanno preso di mira con qualche fischio alcuni giocatori. Ora Camolese può dare tranquillità, vediamo se il terzo cambio allenatore darà i suoi frutti".
Qualche giocatore valido c'è, tipo Abate.
"Non solo lui, ad esempio ho ammirato Diana quando è entrato sabato. I giocatori ci sono.
Cosa pensa di Rosina?
"L'ho allenato nelle giovanili del Parma. Aveva solo 17 anni, dunque era difficile all'epoca capire il tipo di carattere. Posso dire che è un giocatore dalle ottime qualità, forse gli è stata data troppa responsabilità. A volte i giudizi dei media e dei tifosi possono creare delle difficoltà, ma ha le qualità per emergere".
Qual è il ruolo dove lo vede meglio?
"Lo vedo dietro alle punte, come regista. Poi ogni allenatore ha le sue idee e i giocatori si devono adeguare a questo".
Domenica che partita prevede al Meazza?
"Quando si gioca con le grandi squadre le motivazioni arrivano da sè, non c'è bisogno di stimoli o consigli, fa sempre piacere incontrare le grandi squadre. E' chiaro devi dare il 110 per cento per non perdere.Il Milan può lottare per il secondo posto, tuttavia non lo vedo al massimo della condizione e ha giocatori infortunati. Il Toro deve per forza fare risultato".
Ci sarà al Meazza?
"No, a parte che ho un impegno, poi per me è dura dal punto di vista emozionale, perchè ho vissuto anche anni importanti al Milan. Però se il Toro lo battesse per la salvezza sarei contento. Mi spiacerebbe se il Toro non dovesse farcela".