ESCLUSIVA TG – Fortunato: “Concentrazione, determinazione, corsa e anima servono al Toro per battere la Juve”

03.01.2018 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
ESCLUSIVA TG – Fortunato: “Concentrazione, determinazione, corsa e anima servono al Toro per battere la Juve”
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Daniele Fortunato è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Fortunato ha militato nel Torino dal 1992 al ‘94 vincendo la Coppa Italia del 1993 e nella stagione 1999-2000, mentre in precedenza giocò nella Juventus dal 1989 al ’91. Poi, appesi gli scarpini al chiodo ha ricoperto per la società granata il ruolo di osservatore e attualmente è un allenatore. Con lui abbiamo parlato del derby di questa sera, del momento del Torino e del mercato che apre oggi sul quale per i granata Fortunato ha idee ben precise.

Il Torino arriva al derby di Coppa Italia dopo due pareggi deludenti in campionato, ma grazie ad aver eliminato la Roma con una gara bella e convincente, mentre la Juventus è in ripresa e sembra aver ritrovato il Dybala migliore. Secondo lei come sarà questa partita?

"Partiamo dal fatto che il derby non è una partita normale e di conseguenza i valori si possono un po' avvicinare. Non so se da questa partita il Torino abbia tanto o poco da perdere, però, la gara potrebbe essere più equilibrata di quanto non pensi la gente o possa dire la classifica in campionato. Credo che il Torino abbia una grandissima occasione per ridare verve all'ambiente e al suo pubblico, invece, per la Juventus penso che la Coppa Italia sia l'ultimo degli obiettivi stagionali, anche se ci terrà a passare il turno soprattutto perché si tratta di un derby. Ripeto, per me è soprattutto una partita pro Toro perché le soddisfazioni più grandi possono arrivare per i granata".

Nel Torino mancheranno per infortuni vari sette giocatori tra titolari e riserve, questo quanto potrà influire sulla prestazione della squadra?

"Mah, questi giocatori c'erano a inizio campionato e la squadra non è mai decollata. Belotti è infortunato ed indubbiamente è sempre meglio averlo a disposizione, però, quest'anno non è stato quello dell'anno scorso e più in generale la squadra finora ha fatto qualche partita decisamente positiva seguita, poi, da altre due o tre un po' così. Infatti, quest'anno il Torino a livello di gioco ha sempre avuto un po' di difficoltà e di conseguenza a livello di punti come dice la classifica, che non è tale per le prestazioni delle ultime giornate, ma che nasce dalla prima partita di campionato. Indubbiamente le assenze nel Torino sono pesanti perché non ha la rosa della Juventus, quindi, dovrà basare un po' tutto sulla concentrazione, la determinazione, la corsa e l'anima Toro in modo da mettere in difficoltà questa Juve, sperando che i bianconeri non siano particolarmente in giornata. So che devono esserci tante circostanze positive per il Torino se vuole vincere la partita, però è così perché la Juventus ha i mezzi, anche con le seconde linee, per mandare in campo una squadra di alto livello. Bisogna anche ricordare che Alleghi non ha mai sottovalutato la Coppa Italia e mi ricordo che l'anno scorso nei quarti nella partita con il Milan aveva fatto giocare Mandzukic, Higuain e Dybala come in campionato nella precedente partita con la Lazio e nella successiva con il Sassuolo e vinse tutte e tre le volte. Quindi, per la Juventus la Coppa Italia è sì il terzo obiettivo, però, Allegri non l'ha mai considerato tale viste le formazioni che ha sempre mandato in campo".

Si tratta di una partita unica, può essere un vantaggio o uno svantaggio tenuto conto che si disputa all'Allianz Arena dove la Juventus dà filo da torcere a qualunque squadra?

"La partita singola di solito fa avvicinare i valori perché contano di più gli episodi, gli errori o una qualsiasi cosa che possa portare a un gol poiché non c'è la partita di ritorno nella quale si può rimediare. Due edizioni fa in semifinale la Juventus fu sconfitta dalla Fiorentina due a uno nella gara d'andata allo Juventus Stadium e poi in quella di ritorno batté i Viola al Franchi tre a zero e andò in finale. Il campionato terminò quell'anno con la Juventus che aveva trentuno punti in più della Fiorentina, quindi se ci fosse stata una semifinale con partita unica la Fiorentina avrebbe eliminato la Juventus, anche se poi in campionato la differenza finale fu di trentuno punti fra le due squadre. I valori veri delle singole squadre si vedono nell'arco di un campionato e non in una partita sola, perché come dicevo, nella partita unica sono gli episodi a fare la differenza, un episodio positivo negativo, un'espulsione, un piccolo errore da una parte o dall'altra piò cambiare l'esito del passaggio di un turno in una partita unica che diventa più giocabile anche per la squadra che sulla carta non ha i favori del pronostico. Vorrei dire che il regolamento della Coppa Italia mi pare assurdo perché si permette che le squadre più forti, che già disputano questa competizione a partire solo dagli ottavi, giochino anche in casa che può essere un'ulteriore agevolazione per loro. Nella Coppa d'Inghilterra, ad esempio, non ci sono teste di serie e il sorteggio decide anche quale squadra giocherà in casa, mi sembra più equo come regolamento".

C'è da dire che in questa stagione il Torino in proporzione gioca meglio in trasferta rispetto a quanto fa in casa, quindi, tutto sommato svolgere la gara all'Allianz Arena potrebbe anche non essere un grande svantaggio?

"Sì, certo. Il problema è che una vera squadra la si vede quando deve fare gioco e il Torino in trasferta tendenzialmente lascia giocare e si appoggia un po' al gioco degli avversari. Quando alla mia epoca preparavamo le partite ed eravamo nettamente inferiori ai nostri avversari non è che si pensava di fare chissà che cosa ci limitavamo ad attendere il gioco della squadra avversaria e, poi, di conseguenza giocavamo. Le problematiche di una squadra emergono sempre quando deve fare la partita e il Torino dall'inizio del campionato ha avuto sempre difficoltà ad esprimere il proprio gioco con continuità. E' in queste circostanze che si vedono le squadre organizzate: quando si deve fare il proprio gioco. Quando si affrontano squadre come la Juve si aspetta e poi si parte e il Torino relativamente a questo riesce meglio rispetto a quando deve impostare il gioco".

La difficoltà del Torino ad esprimere il proprio gioco dipende da un'organizzazione della squadra che non è ottimale oppure da elementi che sulla carta sono validi, ma che in campo non riescono a fare la differenza?

"La rosa del Torino è una rosa importante da squadra che ambisce ad andare in Europa League, che poi se ce la farà o meno dipenderà da tanti fattori, ma comunque può lottare per l'obiettivo fino alla fine. Il Torino ha disputato anche delle buone partite, però, in generale ha sempre avuto delle difficoltà e non è mai riuscito a dare continuità alle sue prestazioni positive. I giocatori ci sono, però, è vero che non riescono a esprimersi al massimo e magari dipende dai continui infortuni che impongono sempre il cambiare la formazione e questo può penalizzare il gioco, oggi non ci sono Belotti e Ljajic, ma a inizio campionato c'erano eppure la squadra ha avuto sempre difficoltà, quindi, le motivazioni di tutto questo sono altre. Ci vuole più continuità nel lavoro quotidiano, ma a causa degli infortuni il Torino sotto quest'aspetto è stato un po' penalizzato. L'assenza di tanti giocatori importanti nel derby con la Juventus sicuramente non è cosa simpatica".

Oggi inizia il calciomercato invernale. Tenendo conto che il Torino ha come obiettivo l'Europa League dovrà intervenire la società con acquisti importanti o basta che dia un aggiustata alla rosa in alcuni ruoli e se sì in quali deve intervenire?

"Credo che la rosa sia ampia, ma penso che se ci si appoggia in attacco ad un unico giocatore, come fa il Torino con Belotti, quando quest’unico elemento manca si va tanto in difficoltà. Un Belotti che non è mai stato in grande condizione quest'anno e che ha anche avuto infortuni alla fine complica i piani. Non è una cosa che accade solo al Torino, infatti, basta pensare all'Inter: tutto gira intorno a Icardi e se viene meno lui, o se comunque incontra un periodo di minore forma, tutto s'inceppa. L'Inter e il Torino con Icardi e Belotti al cento per cento sono tutt'altre squadre. Quindi, fossi nella dirigenza del Torino in questa sessione di mercato in attacco qualche cosa farei, stessa cosa vale per l'Inter".

Quindi al Torino servirebbe un vice Belotti che non sia un ragazzino alla Sadiq o poco oltre?

"Certo, serve un giocatore che può o giocare con Belotti oppure stare in panchina e sostituirlo quando serve. Stiamo parlando di una squadra che aspira all'Europa League, quindi, il Torino non può avere ragazzini che vengono mandati nella mischia quando c'è spazio, magari a qualche minuto dalla fine per fargli assaggiare il campo. Con i ragazzini non si risolve niente, bisogna trovare altre soluzioni",

Al Torino basterebbe allora un attaccante di un certo spessore per migliorare la situazione oppure si dovrebbe anche intervenire in difesa nel ruolo dei terzini e magari a centrocampo per dare a Mihajlovic più alternative valide?

“Non ci sono dubbi che sarebbero utili anche interventi in difesa e a centrocampo, ma non so se il Torino ha la possibilità e la forza di trovare giocatori importanti uno per la difesa, uno per il centrocampo e un altro per l'attacco. Bisogna prendere i giocatori bravi in ogni reparto e non prenderne uno tanto per fare numero, anche perché se poi finiscono in panchina non servono a nulla e per la panchina di giocatori il Torino ne ha già abbastanza, soprattutto, poi, ne avrà una marea quando torneranno tutti gli infortunati. Bisogna fare una scelta e prendere un giocatore bravo nel ruolo nel quale il Torino è più penalizzato e questo ruolo oggi è l'attacco, tanto più che quest'anno Belotti fa un po' fatica e per giunta è anche infortunato. Non sto dicendo che il Torino in fase offensiva senza Belotti non faccia niente, ma bisogna anche fare gol e con continuità. Se devo spendere due soldi li spendo in attacco perché se il Torino fa gol e riesce a passare in vantaggio, come faceva l'anno scorso con Belotti, poi, riesce a indirizzare la partita su binari differenti e gioca di conseguenza, mentre se non passa in vantaggio le difficoltà aumentano, soprattutto se la squadra ha difficoltà nel produrre gioco".

Quest'anno ci sarà la sosta invernale e coinciderà in parte con il mercato, è meglio che il Torino trovi i giocatori che servono subito oppure può permettersi di aspettare l'eventuale affare negli ultimi giorni?

"E' sempre meglio fare subito tutto perché aspettare la fine del mercato è rischioso. In Coppa Italia il Torino potrà andare avanti oppure no, ma c'è un girone di ritorno da affrontare nel quale per arrivare in Europa League il Torino deve recuperare qualche posizione e per farlo per fortuna c'è ancora tempo, quindi, alla ripresa dopo la sosta servono giocatori pronti. Dare subito a Mihajlovic i giocatori o anche il giocatore che serve vuole dire metterlo nella condizione di avere la squadra pronta alla ripresa dopo la sosta. Aspettare a cosa servirebbe? Si aspetta il recupero di Belotti e poi se si accelerano i tempi magari lui non è ancora al cento per cento e quando torna in campo non fa la differenza e la squadra continua a essere in difficoltà. Attendere non serve a nulla perché tanto l'attaccante o anche il centrocampista oppure il difensore servono comunque per il girone di ritorno e non si può affrontare il resto del campionato sperando che i giocatori stiano bene, in particolare Belotti. Altrimenti accade quello che è successo finora: Belotti gioca al cinquanta-sessanta per cento ed il Torino continua ad avere sempre gli stessi problemi".

Lei segnò nella finale di andata di Coppa Italia quando il Torino la vinse l'ultima volta, ma come si fa a fare gol e vincere in partite così delicate e difficili?

"Si vince facendo la partita e una prestazione a livello tattico che sopperisca il divario tecnico con gli avversari. Da questo punto di vista Mondonico era il numero uno e noi allora fummo bravi a passare in vantaggio e a recuperare quando servì creando tanti problemi alla Roma e, così, prima vincemmo la gara d'andata e poi la coppa dopo la rocambolesca e incredibile gara di ritorno".

In quell'occasione la coppa la vinceste grazie alla vittoria nella gara d'andata.

"Sì, fu una partita perfetta. Sfruttammo le occasioni che ci capitarono e Marchegiani fu bravissimo a sventare quelle capitate alla Roma e tutto andò per il meglio perché è vero che la coppa la vincemmo grazie alla gara d'andata poiché nel ritorno fu tutto difficile".

Ci fu allora anche un arbitraggio discutibile e combinazione questa sera ci sarà Doveri lo stesso arbitro che nell'ultima gara di Coppa Italia con la Juventus non espulse Zaza per i falli che commise, ma diede il rosso a Molinaro al secondo intervento che fece.

"Lasciamo perdere i discorsi sugli arbitri non voglio entrare nel merito, ma in quella partita di ritorno con la Roma l'arbitraggio fu pesante anche per l'atteggiamento e i rigori".

Quante probabilità ha il Torino di passare il turno di Coppa Italia?

"Essendo una partita unica, un derby e per il fatto che si gioca all'Allianz Arena le probabilità non vanno oltre il trentacinque-quaranta per cento, però, questa percentuale non è così bassa perché il Torino può con una prestazione attenta e un po' di fortuna alzare questa media, ma è chiaro che se non farà una prestazione di un certo livello il trentacinque-quaranta per cento è una percentuale anche alta. Comunque nel derby non si sa mai che cosa può succedere e bisogna lottare e crederci fino all'ultimo istante".