Ad Udine due punti persi
Si può anche tirare un sospiro di sollievo per un pareggio riacciuffato a 13 minuti dalla fine, e considerare, tutto sommato, per come si erano messe le cose, un pareggio giusto quello contro l’Udinese. In realtà, per quello che si è visto in campo, vale a dire, primo tempo dominato dai granata, colpevoli di non aver spinto sull’acceleratore per chiudere il match, e ripresa con la squadra di Delneri giocarsela in contropiede, che trova due gol piuttosto casuali, si può affermare che i granata hanno perso due punti ad Udine. Vero che i bianconeri hanno avuto le occasioni più grosse della partita, con Zapata due volte e con Badu sul finire del match, sempre in contropiede, ma è anche vero, che sul piano del gioco si è vista una sola squadra, quella del Torino. È altrettanto evidente, per la mole di gioco sviluppato dalla squadra di Mihajlovic, specialmente nella prima frazione, ma anche per parte della ripresa, che le occasioni da gol sono state molto meno, di quelle che dovevano essere, altro punto su cui c’è da lavorare, anche se questa squadra è quella che segna di più in questi ultimi anni, ma, è anche quella che in campo gioca meglio dell’avversario, tranne alcune partita, Bergamo e Milano, su tutte. Inutile anche sottolineare, ma lo avevo già fatto in precedenza, che si soffre troppo sulle palle alte, e per come la vedo io, non è solo un problema tecnico o tattico, ma proprio un problema d’attenzione, principalmente sui palloni che spiovono dalla trequarti.
Ripensando alla partita di Udine, per come si è sviluppata, la prima impressione rimane quella di un pareggio riacciuffato, se invece si analizza la partita, in tutto il suo sviluppo, mi pare evidente, che già pensare al pareggio, lascia l’amaro in bocca.
Cosa fare? Continuare a lavorare con serietà, migliorare tatticamente alcune situazioni, ad esempio non si possono concedere 5\6 ripartenze alla squadra di casa, gestire meglio alcune situazioni di gioco, vedi spioventi dalla trequarti, ma soprattutto, cominciare a chiudere partite che si dominano. Va bene regalare qualcosa allo spettacolo, ma farlo con la partita già chiusa, sarebbe auspicabile. Chiaro che, nella ripresa, l’Udinese, che sul piano tattico, ma anche tecnico, pagava dazio, può solo pensare di metterci in difficoltà sul piano fisico, ed è quello che poi ha fatto.
Quanto ai singoli, male Valdifiori, e ci sta che possa rifiatare in qualche partita, ma ad Udine mi è sembrato sempre in ritardo di una giocata, male anche Boyè, che paga forse la sua voglia di mettersi in mostra e di conquistare un posto da titolare, certo che ha scelto il modo peggiore di farlo, quello cioè, di giocare “per se stesso”, e non al servizio della squadra. Benino Moretti, almeno fino a quel pallone sanguinoso perso sulla propria trequarti, poi in realtà Emiliano, almeno per come la vedo io, ha pagato qualcosa sul piano fisico nella ripresa, benino anche Rossettini, che però ha la grave colpa, e questo ne inficia il giudizio finale, di aver perso la marcatura di Thereau in occasione del pareggio dei friulani. Da rivedere De Silvestri, veniva da un lungo periodo di assenza, ed anche Barreca, al di sotto del livello di rendimento mostrato in questa prima fase di campionato. Bene Belotti, che ha lottato, ha fatto un assist, ed ha avuto occasione di battere a rete. Migliore assoluto Ljajic, in tutto il campo e a disposizione di squadra e compagni, un giocatore diverso rispetto a quello visto a Milano, è dire poco, giocasse sempre cosi, sarebbe il miglior acquisto dell’era Cairo, e non di poco. Maluccio invece i cambi, Maxi non si è praticamente visto, Lukic era praticamente alla sua prima vera apparizione, e non ha fatto il suo. Quanto a Hart, c’è poco da dire, incolpevole sui gol, e chiude bene su un’incursione di Zapata.
Chiudo con Baselli, ottima la sua prestazione in fase di contenimento, almeno cinque palloni, sui 19 riconquistati nel primo tempo da Torino, sono suoi, meno evidente in fase di costruzione, e questo è un vero peccato. Continuo a pensare che possa essere un valore aggiunto in fase propositiva, perché bisogna sfruttare il suo potenziale tecnico, se poi vogliamo un mediano, allora non ho nessun dubbio nell’affermare che è stato il migliore mediano di Udinese-Torino. Chiude la partita da regista, ma quello è un ruolo che potrà fare in un secondo momento della sua carriera.
Vediamo cosa succede a Cagliari, si aspettano passi avanti e non solo sul piano dell’approccio alla gara, che a Udine è stato perfetto.