Zenit, la temibile armata armata (poco) rossa

11.03.2015 13:02 di  Matteo Maero  Twitter:    vedi letture
Zenit, la temibile armata armata (poco) rossa
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San Pietroburgo (precendentemente Leningrado) è forse la città più europea dell'intera Federazione Russa. Più vicina a Helsinki che a Mosca, è una delle mete turistiche più ambite della zona baltica. Tuttavia, in questo caso non si parla di un viaggio, ma di una battaglia, ovvero quella che a cui prenderà parte il Toro: l'avversario è lo Zenit, prima squadra di San Pietroburgo.

Così come la città, anche la squadra riflette il decentramento rispetto alla Madre Russia: sebbene i russi non manchino (Lodygin, Fajzulin, Arshavin, Kerzhakov), il nucleo "energetico" dei Sine-belo-golubye è piuttosto "latino". Per citarne alcuni, in difesa ci sono l'argentino Garay e l'ex Genoa Domenico Criscito, a centrocampo lo spagnolo Javi Garcia si fa accompagnare dal belga Axel Witsel mentre in avanti il possibile trio Danny-Rondon-Hulk (con quest'ultimo in dubbio fino all'ultimo per la febbre) parla un po' spagnolo e un po' portoghese. Una squadra così "europea" non poteva che essere diretta da un europeo tra i più promettenti, quell'André Villas-Boas la cui carriera è composta da alcune luci e qualche ombra.

Se sulla carta la rosa pare forte, nell'andamento pratico risulta fortissima: in campionato domina con 7 punti di vantaggio sulla seconda (CSKA Mosca ndr) e la coppia Rondon-Hulk ha garantito 18 gol in 17 partite. Inoltre, in Europa, benché sia uscita amaramente da un girone di Champions League alla portata, ha dimostrato la propria forza schiantando con un 4-0 complessivo il PSV Eindhoven nei sedicesimi di Europa League. Numeri che fanno girare la testa, per citare l'Ingegner Cane, personaggio satirico interpretato da Fabio De Luigi.

Se il pallone fosse quadrato e le parole fossero sentenze, il Torino potrebbe tranquillamente starsene a casa e dare forfait: aldilà di ogni retorica, lo Zenit è globalmente almeno quattro o cinque scalini sopra alla squadra di Ventura. Per fortuna, la palla è rotonda e i dati compongono al massimo retoriche statistiche. Perciò, il Toro potrà contare su un'arma speciale, rivelatasi più volte fondamentale: il gruppo. Una squadra tecnicamente forte come lo Zenit non ha infatti un gruppo solido, dovuto anche ai numerosi innesti avvenuti in questi ultimi anni. Certo, forse parlare di tripla sarebbe avventato per quanto riguarda la sfida di domani, ma i margini per sorprendere e confermarsi nella doppia sfida ci sono eccome. Se la squdra farà gruppo e non si sfalderà alle prime difficoltà, una nuova Bilbao è possibile.