Udinese-Torino, le pagelle: Ljajic sempre più leader, Ansaldi si presenta alla grande
Sirigu 6,5: un paio di parate spettacolari per far vedere che lui c’è e dare sicurezza al reparto. Incolpevole sui gol.
Ansaldi 7,5: si presenta ai suoi nuovi tifosi con una gara da 7, con diagonali salvifiche e tanta sicurezza in zona difensiva. Un’unica ingenuità nel finale quando perde un pallone bruttissimo, ma da giocatore di grande esperienza rimedia lui stesso in pochi secondi. Nel recupero, a pochi secondi dal triplice fischio, si guadagna un altro mezzo voto con un intervento a corpo morto che salva porta e risultato. Vale come un gol e a lui va la palma di migliore in campo.
N’Koulou 6: quando pensi che è uno dei centrali più solidi e concreti della retroguardia granata degli ultimi anni, lui commette ingenuità che la sua esperienza dovrebbe consentirgli di evitare. Nel primo tempo si fa uccellare da Maxi Lopez come un debuttante e ad inizio ripresa combina il guaio che lo costringe ad abbattere Jankto e causare il rigore del 2 a 3. Due ingenuità da matita blu, in mezzo a una prova discreta.
Lyanco 6,5: finalmente il giovane brasiliano di origine serba vede il campo con la maglia granata. Lascia subito una buona impressione a tifosi e addetti ai lavori, mettendo in mostra doti fisiche eccellenti. Va sgrezzato certo e seguito con particolare attenzione, ma le premesse sembrano ottime.
Molinaro 6: spinge ormai pochissimo, ma se la cava dietro contro un cliente rognoso come De Paul. All’inizio patisce l’argentino, ma poi gli prende le misure stabilizzando il duello sul pareggio. Qualche ingenuità non da lui, come una rimessa buttata nel recupero che poteva costare cara.
Rincon 6: lotta, si sbatte e becca la solita ammonizione. È un giocatore così, va preso nel bene (i suoi recuperi e l’equilibrio che sa dare) e nel male (un po’ troppa irruenza). Comunque fondamentale in questo centrocampo.
Baselli 6,5: ormai assodato che non è più “l’unico bergamasco senza attributi”, dismette i panni di promessa per vestire quelli di giocatore completo e maturo. Roccioso quando serve, tatticamente sagace e dal piede educato. Più di un’alternativa anche per la nazionale azzurra.
Iago Falque 5,5: Iago versione trasferta, con qualche lampo e molte zone oscure. Entra nell’azione dell’autogol, ma non è certo una gara da ricordare. (Dal 87’ Boyè: sv).
Ljajic 7: Belotti deve ringraziare sia lui che Scuffet in occasione del vantaggio, perché è Adem a indurre all’errore il portiere friulano con il suo tiro dalla distanza. Poi prova a fare da solo servendo il Gallo con un filtrante da urlo, ma il bomber si inceppa. E allora ci pensa lui, pescando un pallone vagante appena dentro l’area e mirando l’angolino senza guardare il pallone, come i giocatori più grandi di sempre: 1 a 3 e gol decisivo.
Ninag 5: un brutto primo tempo, avulso dal gioco e abulico quando sbaglia appoggi facili rimanendo fermo a compatirsi. Si riprende un pochino nella seconda parte di gara, con qualche giocata come il tiro che, rimpallato, porta alla conclusione vincente di Ljajic. Molto poco, troppo poco. (dal 75’ Berenguer sv).
Belotti 7: lotta come ai bei tempi, prende tantissimi falli e fa reparto quasi da solo. Quasi perché alle sue spalle ha un Ljajic sontuoso con cui dialoga benissimo. Il primo gol è da attaccante rapace, il raddoppio gli viene negato più volte da Scuffet e una da un ciabattata non degna di lui. Grande prova comunque, nonostante quel contropiede due contro uno gettato alle ortiche. Ma non è lui l’uomo assist, non può fare magnificamente qualunque cosa. Questo Gallo è già un bellissimo vedere, anche senza assist.
Alex Bembi