Torino, rivoluzione di gennaio

02.02.2010 08:32 di Marina Beccuti   vedi letture
Torino, rivoluzione di gennaio
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© foto di Alessandro Pizzuti

E' un Toro completamente diverso quello che adesso dovrà comporre Colantuono. Petrachi ha comprato e venduto, cercando di venire incontro alle esigenze del mister che ha virato deciso sul 4-4-2. Via gli scontenti e i dissidenti, sono arrivati giocatori affamati e senza nomi altisonanti, ma solo cognomi, come disse Beccantini in una nostra intervista. Ovvero gente che non va sulle prime pagine dei giornali, ma intende fare il proprio dovere in campo. Sono partiti Di Michele e Loviso, passati alla concorrente Lecce, Saumel è finito al Brescia, in precedenza aveva lasciato Zanetti per l'Atalanta, Colombo e Calderoni sono andati alla Triestina e Pratali è passato al Siena, quella dell'ex empolese è stata l'ultima operazione del mercato invernale, poi i battenti si sono chiusi. All'ultimo sono arrivati ancora Scaglia, Statella e il secondo portiere, Morello.

In precedenza erano già arrivati D’Ambrosio e D’Aiello, due giovani provenienti dalla vecchia C2, per passare all'esperto Pestrin, che ha subito cambiato il volto del centrocampo dando più solidità al reparto. Garofalo, proveniente anch'egli dal Siena come Genevier, ha già debuttato ad Empoli in modo positivo, mentre Antonelli è arrivato giovedì anche lui a puntellare il centrocampo sulle fasce, pronto a debuttare probabilmente contro il Brescia. Il suo tra l'altro è un ritorno avendo fatto parte del settore giovanile granata. In attacco, dopo la partenza di Vantaggiato, è arrivato un altro sudamericano, Salgado che si aggiunge così a Pià, arrivato a inizio mercato, acquistato ancora da Foschi. Infine dal Brescia è giunto Barusso.

Non c'è che dire questo è un Toro rivoluzionato dalla porta all'attacco, adesso Colantuono in poco tempo dovrà aseemblare il nuovo gruppo, con i nuovi da inserire insieme allo zoccolo duro. Non sarà facile, ma Petrachi non s'è fermato un secondo e adesso si merita una bella vacanza. Il suo dovere l'ha fatto, ora tocca alla squadra cambiare rotta alla ricerca di risalire in classifica. Da oggi in avanti a parlare sarà solo più il campo.