Torino, l'attesa del verdetto finale

Giocatori consapevoli dell'importanza della gara con il Padova, ma anche tesi per avere un unico risultato possibile. Tifosi quasi anestetizzati fra la voglia di vittoria e la rassegnazione-depressione per un campionato ben al di sotto delle attese.
26.05.2011 21:06 di Elena Rossin   vedi letture
Torino, l'attesa del verdetto finale
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© foto di Alberto Mariani

In un afoso e assolato pomeriggio alla Sisport nel giovedì che precede la sfida con il Padova, dentro o fuori i playoff, si respira un’aria strana, dopo ottanta giorni di allenamenti a porte chiuse. Circa cinquecento tifosi assistono alla partitella con la Primavera. Nessun cenno di contestazione fatto slavo un tifoso che ha urlato: “Domenica tirate fuori le p….” peccato che in quel momento in campo ci fossero solo i ragazzi di Tonino Asta, ma anche quasi nessun segno d’incitamento, solo qualche timido applauso in occasione dei gol o di qualche giocata di pregio, ma per la verità se ne sono viste ben poche. La sensazione è che fra i tifosi l’attesa faccia l’effetto di un anestetico dei sentimenti: vediamo come andrà a finire domenica. Una via di mezzo fra la speranza di poter, anche se all’ultimo momento di questo lunghissimo campionato, agguantare i tanto agognati playoff per cercare di salire sull’ultimo treno che ha come destinazione finale la serie A, e la rassegnazione-depressione dovuta a un campionato con troppi risultati altalenanti, che porta a temere, in fondo al cuore, di dover vivere un altro anno all’inferno.

Per la cronaca nel primo tempo Lerda ha mandato in campo Bassi fra i pali; in difesa partendo da destra D’Ambrosio, Di Cesare, Pratali e Zavagno; a centrocampo Pagano, De Feudis, Budel e Gabionetta; in attacco Bianchi e Sgrigna. Diciamo subito che la prima frazione di gioco durata trenta minuti si è conclusa sei a zero per la prima squadra. In gol: Pagano (1’), Bianchi (4’ su rigore, 7’ e al 16’), Sgrigna (10’) e Budel (28’).
Nella ripresa tutti fuori e dentro gli altri giocatori che compongono la rosa: Rubinho; sempre partendo da destra in difesa Rivalta, Cavanda, Ogbonna e Garofalo; a centrocampo Lazarevic, De Vezze, Obodo, Gasbarroni; in attacco Antenucci e Pellicori. Questa frazione è finita tre a uno sempre per la prima squadra. I gol li hanno segnati: Pellicori (3’ e 30’), Benedetto (12’) e Antenucci (27’). Da segnalare che in entrambe le frazioni di gioco Morello e Iunco hanno giocato con la Primavera e che Zanetti, reduce dagli interventi al naso, non ha partecipato a questa partitella. Tutti i giocatori, anche quelli reduci da infortuni o acciacchi, sono parsi in palla, certamente l’ordine di evitare contrasti, che potessero causare anche il più piccolo trauma, è stato dato; solo De Vezze è stato toccato, involontariamente, in modo un pochino più rude, subito lo staff medico è accorso, ma dopo pochi secondi si è rialzato ed ha continuato senza problemi.

Chi si è recato alla Sisport nel tentativo di trarre indicazioni sul modo in cui il Torino giocherà domenica con il Padova, molto probabilmente è tornato a casa senza profonde certezze. I giocatori sanno che non possono sbagliare quest’ultima gara e lo ripetevano anche mentre firmavano gli autografi e facevano le foto con i piccoli e innocenti tifosi man mano che si avviavano a lasciare il campo di allenamento. Questo però non basta come approccio alla partita, perché sui loro volti s’intravedeva anche il peso di aver un unico risultato utile a disposizione. Ed è proprio la fragilità, che troppe volte ha condizionato questi giocatori, che potrebbe influire sulla partita, d’altro canto però alla gara mancano ancora due giorni e mezzo e mister Lerda è, come lui ripete sempre, “carico a mille”, nei suoi occhi questa carica si vedeva e fra i suoi compiti c’è anche quello di trasmetterla ai suoi giocatori, che dovranno scaricarla in campo.