Torino-Brescia, oltre al primo posto c'è di più
Parlare di primato in classifica alla quinta giornata di campionato potrebbe sembrare prematuro visto che mancano ancora trentasette giornate alla fine, ma iniziare ad accumulare più punti delle altre squadre è l’unico modo per raggiungere l’obiettivo. Quindi questa sera il Torino, come d’altronde anche il Brescia in quanto ha gli stessi punti dei granata, dovrà far di tutto per vincere e portarsi a quota tredici, con una lunghezza di vantaggio sul Sassuolo. Sfruttare le occasioni, sapendo già i risultati che hanno conseguito le altre squadre, è indice di consapevolezza e maturità. Il recente passato ha troppe volte visto il Torino gettare al vento la possibilità di sorpassare gli avversari e di accumulare punti e infatti le occasioni perdute si sono rivelate deleterie, condannando i granata a restare in serie B. Se questa sera Ventura e i suoi giocatori coroneranno la partita con una vittoria allora si avrà il tanto atteso segnale che quest’anno la mentalità, rispetto al passato, è iniziata a cambiare.
L’allenatore del Brescia, Scienza, ha detto che le fasce saranno la chiave della partita e che nonostante le assenze, Vass e Zambelli, non cambierà il modo di giocare della sua squadra e vuole che i suoi giocatori scendano in campo senza timori. Chiaro, lineare e giusto. Ventura si aspetta dai suoi continuità di crescita e in campo rendimento sempre più costante per tutto l’arco dell’incontro. Sacrosanto. Anche in casa granata l’emergenza non manca ed è proprio sulle fasce che si fa sentire maggiormente. Guberti starà fuori fino a febbraio-marzo a causa della rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro, Oduamadi non è arruolabile perché sta recuperando dalla lesione agli adduttori, Surraco oltre ad essere l’ultimo arrivato ha dovuto stare fermo a causa della varicella e deve ancora apprendere gli schemi di Ventura, Pagano per la prima volta andrà in panchina dopo l’operazione al calcagno subita a inizio estate. Rimangono a disposizione di Ventura solo Stevanovic e Verdi, al primo toccherà stantuffare sulla fascia sinistra e al secondo su quella destra. Per i due ragazzi un’occasione d’oro per dimostrare che quello che hanno appreso durante il ritiro estivo e poi fatto vedere in campo - in maniera però discontinua quando sono stati utilizzati in questi primi impegni ufficiali - appartiene alla sfera delle qualità, che con il tempo li porteranno a passare dall’essere delle promesse al diventare dei calciatori.
Torino e Brescia non solo hanno gli stessi punti in classifica, ma anche stessi gol fatti e subiti. Come indicano i dati raccolti da Panini Digital i granata sono superiori per giocate utili (113,8 contro 106,3), possesso palla (27’:06’’ a 26’:17’’), supremazia territoriale (09’:40’’ rispetto a 09’:13’’) e percentuale di pericolosità (58,2 a fronte di 52,5); mentre il Brescia primeggia in tiri in porta (6 contro 5,3), palle giocate (590,8 a 557,5), percentuale di passaggi riusciti (66,2 rispetto a 64,6). Quindi sulla carta sostanzialmente le due squadre si equivalgono. Il confronto diretto servirà a capire se le due formazioni - l’una con l’ambizione di tornare direttamente in serie A e l’altra di un campionato di transizione dopo il repentino ritorno fra i cadetti – sono così simili per risultai in campo oppure no. Ventura lo ripete sempre: “E’ il campo ed emettere i verdetti”. In un Olimpico con una cornice di pubblico degna di un incontro al vertice (7.904 gli abbonati e più di ottomila biglietti venduti e si possono ancora comprare i tagliandi per questa sera) Torino e Brescia scenderanno in campo non solo per il primato in classifica, ma soprattutto per verificare se hanno la necessaria caratura per affrontare con rendimenti positivi costanti questo campionato.