Sensounico, a suon di Toro. I dettagli che fanno la differenza

03.03.2014 16:08 di  Marina Beccuti   vedi letture
Sensounico, a suon di Toro. I dettagli che fanno la differenza
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Leggevo qualche giorno fa il post di un amico di Facebook che lamentava il fatto che per i prossimi concerti che terrà Vasco Rossi in giro per l'Italia, il rocker emiliano non ha "convocato" il suo chitarrista storico Solieri. Alcuni fan hanno preso molto male la notizia, altri hanno cercato di capirne il significato. Sulla pagina infatti Vasco spiegava come fosse alla ricerca di sonorità diverse, più attuali: sonorità insomma che il suo "vecchio e storico "chitarrista, come anche il bassista ed il batterista (se non ho capito male) non gli garantivano più. Questione di dettagli effettivamente: si parla di grandi musicisti con esperienza e capacità.

Al Toro schierato contro la Sampdoria è mancata proprio la cura dei piccoli dettagli... parliamo di centimetri, di giocate non riuscite per poche frazioni di secondo o mancanza di tenuta e di attenzione. Sono mancate anche le chiamate arbitrali: azioni interrotte per palla dentro in parte o fuori completamente dalla linea del fallo laterale, falli non rilevati, fuorigioco non sbandierati... insomma la storia con le giacchette nere (o gialle, o verdi o rosa) continua e ne stiamo vedendo di tutti i colori ultimamente.

Al Torino non si può rimproverare di aver fatto una brutta partita: i doriani sono stati però più attenti ai dettami tattici del loro mister, marcando quasi a uomo e non concedendo spazi né ad Immobile e Cerci (che hanno fatto tutto il possibile) né tantomeno agli arretrati granata, che non riuscivano ad impostare l'azione come vuole Ventura  e spesso si affidavano al lancio lungo preda della difesa doriana.

Ed è giusto sottolineare la mancanza di cura dei dettagli da parte del Mister granata che, giustamente, ha rischiato per vincere la partita tutta la difesa diffidata... e casualmente (ma molto casualmente) tutti sono stati ammoniti e quindi salteranno San Siro. A pensarci (e a curare anche il dettaglio diffide) si poteva inserire qualche giovane Primavera giusto per non trovarsi contro l'Inter a doversi inventare Vives centrale e Basha terzino. Però (c'è sempre un però quando si perde) è chiaro e lampante che manchi l'alternativa al gioco del Torino: se Immobile e Cerci non creano qualcosa  perchè marcati ed asfissiati dagli avversari, il  gioco non prevede manovre diversive; insomma, si fa la fine del moscone che continua a sbattere contro il vetro della finestra per cercare di uscire. Ma mancano anche alternative dal punto di vista "umano": Meggiorini e Barreto non sono coloro che possono risolverti una  partita bloccata. Da questo punto di vista è mancata la cura da parte della società nei mercati appena passati: era intuibile che D'Ambrosio ambisse a far panchina in una "grande"  (ancora complimentoni per la scelta) già prima del mercato estivo: non si è pensato di sostituirlo degnamente come non si è pensato che magari Cerci ed Immobile potessero subire un calo di forma, o un infortunio, senza che l'attacco risultasse davvero spuntato ed abulico. Quindi ci si ritrova con giocatori che ce la mettono davvero tutta ma che però hanno chiaramente limiti tecnici. Non voglio dare addosso a Pasquale, Barreto, Larrondo o Meggiorini... ma D'Ambrosio, Cerci ed Immobile sono tutt'altra cosa e questo è un dato non contestabile, a parer mio.

Ed infine (sempre per la questione dei dettagli) le punizioni: quando giocavo a pallone in terza categoria i miei mister facevano spesso fermare attaccanti e centrocampisti a provarle in diverse zone del campo: qualcuno (e qui parte il quiz in cui si può vincere tutta la mia stima...c'è crisi ragazzi!) si ricorda qual' è stato l'ultimo gol su punizione diretta che il Toro ha segnato in campionato?

Mentre vi scervellate per arrivare a ricordare i tempi di Pulici e Graziani, io vi porgo i miei saluti più cari: anche la forma dello scrivere un saluto  è importante.... sono dettagli che fanno la differenza!

Davide dei Sensounico