Lo stile Toro premiato dalla Lega...

27.02.2013 09:12 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Gian Pietro Bossina per TorinoGranata
Lo stile Toro premiato dalla Lega...
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© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

Dopo la rivoluzione tecnica portata da Ventura sul campo da gioco, il Dg granata Comi ha oggi spiegato quelle che sono le linee guida di questo nuovo Toro per quanto riguarda i torti arbitrali che ormai sono diventati una fastidiosa costante. Come si era intuito anche nelle precedenti e, purtroppo, numerose occasioni capitate in questa stagione la società granata ha deciso di evitare ogni tipo di polemica riguardante l’operato della classe arbitrale. Una filosofia per certi aspetti condivisibile perché come dice giustamente Comi esistono gli errori e vanno messi in conto. Vanno accettati. Inoltre, sempre prendendo spunto dalle parole del Dg, la società non è stata proprio impassibile di fronte ai torti subiti bensì, si è confrontata con Braschi in maniera cordiale e serena cercando di far presente le proprie ragioni ma sempre senza esagerare e senza creare un clima ostile.

Un atteggiamento, questo, sicuramente molto diverso da quello a cui la Lega Calcio è abituata e che non ha tardato ad avere i suoi primi risultati. Infatti, poco dopo la conferenza stampa di Comi, è arrivata la notizia della squalifica per tre giornate del giovane Diop, autore di una carezza ai danni  di un difensore cagliaritano domenica a pochi istanti dal suo ingresso. A questo punto diventa difficile portare avanti le tesi accomodanti esposte dalla società granata quando ci si trova di fronte una controparte totalmente indisposta a modificare le proprie decisioni esclusivamente per applicare regole che talvolta risultano quanto mai inopportune. La squalifica minima in casi di gioco violento è di tre giornate ma, applicare questo tipo di sanzione ad un giovane giocatore alla terza partita in serie A perché ha cercato di difendere palla in maniera forse troppo vigorosa esclusivamente per non essere costretti a sconfessare l’operato del direttore di gara sembra una mancanza di lucidità di giudizio enorme. Ora resta da vedere se lo “stile Toro” prevederà o meno la presentazione di un ricorso in difesa del giovane Abou, azione che sembra quanto mai opportuna.