Leo Junior attacca Cairo: "Interessato solo guadagnare"

09.02.2017 16:54 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Leo Junior attacca Cairo: "Interessato solo guadagnare"
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© foto di Elena Rossin

Non ha peli sulla lingua Leo Junior nella lunga intervista che ha concesso al Tuttosport. Un'intervista già preannunciata nei giorni scorsi, come esplosiva, o quasi. Perchè? L'indimenticabile campione brasiliano, uno degli ultimi big della storia granata, ha attaccato Cairo, sulla base delle critiche che una parte della tifoseria granata da anni sta facendo, al presidente interessa guadagnare non fare grande Toro, in sintesi, va bene vivacchiare a centro classifica.

"Capii subito chi era Cairo, tanti anni fa, quando lo incontrai. Voleva che facessi l'osservatore del Toro in Brasile, per i suoi occhi belli. Gli interessano i soldi e chiudere i bilanci in attivo. Il Torino viene dopo. Voleva guadagnare e vedere una squadra a metà classifica non mi sorprende. I giocatori migliori si vendono dopo due o tre stagioni e non viene costruita una struttura dirigenziale e un grande spogliatoio. L'Europa sarebbe la dimensione giusta. A Cairo però basta così!". Queste le parole di Leo Junior che, dopo queste parole, sarà sicuramente inneggiato da quella parte di tifoseria in fermento per i brutti risultati dell'ultimo periodo.

Junior ricorda i suoi tempi, di una squadra unita che andava spesso a cena fuori, ma non disdegna anche la cronaca odierna, come il discorso dei rigori sbagliati e del fatto che non c'è una gerarchia su chi deve tirarli.

"Fatti del genere nel mio Toro non potevano accadere. C'è una mancanza di comando. Deve intervenire il tecnico e prendere una decisione, per tempo. Ai miei tempi potevo tirarli io, così come Dossena o Zaccarelli. Era però Radice a decidere, anche in base al nostro umore".

Il calcio attuale è sempre meno passione e lo dimostrano i giocatori che vanno e vengono da un anno all'altro.

"Darmian, Cerci, Immobile, Glik, Maksimovic, Peres, così come tanti altri meno bravi. Ogni due o tre anni partono i migliori. Ai miei tempi molti venivano dal vivaio o comunque vestivano questa maglia per anni, portandone sulle spalle l'identità. Oggi invece non c'è attaccamento. Si gioca tanto per giocare. Pensano prima ai contratti. Così non si costruiscono grandi gruppi".

Un affondo a muso duro, che non può che scuotere l'ambiente granata, da anni forse un po' troppo timoroso di criticare le cose che non vanno, o meglio non piacciono, per paura che Cairo abbandoni la barca, senza trovare lo sceicco che porti il Toro ad alti livelli. Ma c'è la sensazione che comunque vada Cairo non mollerà il Toro, almeno non per qualche critica sporadica, considerando che ha dalla sua i successi personali e tanta gente che lo supporta.