In e Out di Pescara-Torino

27.09.2010 11:54 di Marina Beccuti   vedi letture
In e Out di Pescara-Torino
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© foto di Federico De Luca

Flavio Bacile

 

Non c'erano dubbi che dopo Pescara-Torino e la brutta sconfitta granata ci fossero più out che in. Molte cose da rivedere in questo Torino che sembra rivivere gli incubi passati.

IN


IUNCO: è l’unico ad insidiare la porta di Pinna, ma non solo, sembra essere l’unico ad avere benzina in corpo e la mette spesso a disposizione delle squadra. Uscito lui, si spegne il Toro.
LAZAREVIC: primo tempo al piccolo passo, come tutto il Toro, nella ripresa è l’unico a regalare “emozioni”, quando tutto il resto della squadra sembrava già sotto la doccia.


OUT


LERDA: difficile capire, penso anche per lui, come mai questa squadra non riesca ad avere ancora una dimensione propria, dottor Jekyll e mister Hyde nella stessa partita contro il Novara, solo mister Hyde contro il Pescara. Personalmente, non penso sia una questione di modulo, lui certamente ha un’idea più concreta.
RUBINHO: due gol subiti, nessuna parata. Lo score dice questo.
D’AMBROSIO: mi sono spesso chiesto durante la partita se fosse lui o il suo gemello, di fatto nullo, sia in fase difensiva che in fase propositiva. In difficoltà proprio sulla corsa che è il suo punto di forza.
GAROFALO: il migliore dei nostri difensori, in fase offensiva, poche uscite seguite da cross pessimi. Ovviamente non basta.
DI CESARE: in entrambi i gol del Pescara la sua presenza incombe, forse non come diretto interessato, comunque sempre nei paraggi. Meno sicuro rispetto ad altre prestazioni.
OGBONNA: primo tempo sopra la sufficienza, ripresa da brivido.
DE FEUDIS: questa volta, fortunatamente, nessuno parla di lavoro oscuro. Ha sbagliato in toto la partita, quasi sempre in ritardo e mai propositivo. Ho sostenuto che da questo giocatore si può aspettarsi ben altro, spero di non essermi sbagliato.
DE VEZZE: “giochicchia” senza mai rischiare nulla, cerca anche di essere di appoggio alla fase offensiva, e viene spesso ignorato. Nella ripresa perde tempo e campo, sbaglia passaggi anche facili, e più volte regala ripartente al Pescara.
SGRIGNA: troppo brutto per essere vero. Il peggiore in campo, non c’è il minimo dubbio, mai in partita, mai pericoloso, anche se regala due bei palloni (Iunco e Pellicori) che assomigliano ad assist veri e propri, mai quel giocatore che ti aspetti. Recuperarlo alla causa granata è un dovere, lui ci deve mettere del suo perché ha carattere e tecnica.
BIANCHI: in veste di rifinitore non convince, discreto il passaggio che libera Lazarevic nel primo tempo, poi nient’altro. È la punta di diamante di questa squadra, bisognerebbe servirlo meglio, poi si può anche pensare a fargli rifinire l’azione.
PELLICORI: l’ho trovato lento e impacciato. Magari come afferma Bianchi avrà fatto anche una buona partita, a me proprio non è piaciuto. Va bene, la squadra era calata vistosamente (?), ma un pochino di verve in più non guasta mai. Perde in marcatura il suo uomo, e il Toro passa in svantaggio. Dettagli forse, che fanno però una partita.