I granata sconfitti a Brescia si fanno sfuggire l'allungo
Il Torino non ha sfruttato i recuperi delle gare non giocate per il maltempo, è riuscito sì a conservare la testa della classifica in solitario, però più per demeriti altrui che per meriti propri. Infatti i granata a Brescia hanno perso uno a zero dopo che il Pescara era stato sconfitto dalla Reggina per due a zero e il Sassuolo non era andato oltre il pareggio a reti inviolate con l’Ascoli. Che la porta del Brescia in questo periodo sia stregata lo dimostrano, in modo particolare, le occasioni avute dal Torino intorno al quarantesimo del secondo tempo con Bianchi, Antenucci e Glik e i dati sui tiri in porta che dicono che i biancoazzurri ne hanno effettuati cinque e i granata quindici: tre volte tanti. Il Brescia con grande attenzione e minimo sforzo ha ottenuto il massimo risultato, visto che il gol partita è arrivato su uno sfortunatissimo autogol di Darmian.
Cosa non è andato per il verso giusto a Brescia? La precisione nel tiro in porta, ovvero il solito difetto che questo Torino si trascina da inizio stagione: crea un numero elevato di palle gol, ma non le finalizza abbastanza. Tutto il resto il Torino lo ha fatto bene in quanto ha provato a fare la partita, riuscendo anche per buoni tratti della gara a imporre il proprio gioco a un Brescia che ha preferito rintanarsi nella propria metà campo a difesa della sua porta e solo sporadicamente sfruttare qualche contropiede per rendersi pericoloso. Affrontare una squadra che si chiude a riccio è indubbiamente difficile perché non ci sono gli spazi per inserirsi e presentarsi a tu per tu con il portiere avversario, però è indubbio che migliorare la precisione del tiro finale è fondamentale per non rimpiangere le occasioni perdute.
Il Brescia grazie alla vittoria sul Torino e alla bravura, condita anche da una certa dose di buona fortuna nel non subire gol, è riuscito a prolungare a nove gare la sua striscia positiva e a regalare al suo portiere l’imbattibilità europea: infatti Arcari ha superato i 771 minuti d’inviolabilità che appartenevano a Manuel Neuer del Bayern Monaco. La partita soprattutto nel primo tempo è stata tattica e un po’ noiosa con le difese molto accorte e i padroni di casa che al massimo provavano dei tiri dalla distanza, mentre il Torino manovrava l’azione senza però trovare gli spazi per arrivare al tiro finale. Stevanovic era controllato a vista con una marcatura a uomo e Meggiorini, malgrado effettuasse buoni movimenti senza palla con finte di corpo e conseguente aggressione degli spazi trovati grazie dalla sua grande mobilità, non era però chirurgicamente preciso nell’inquadrare lo specchio della porta. Il Brescia ha anche reclamato un calcio di rigore per un fallo di mano di Ogbonna in area, le immagini televisive però non sono chiarissime e l’impressione è che la palla abbia colpito il braccio più che il contrario. I padroni di casa non hanno costruito molto gioco e tutte le volte che il Torino aveva una mezza occasione per rendersi pericoloso andavano ad interrompere l’azione spedendo la palla in fallo laterale.
Il Torino non deve preoccuparsi per questa sconfitta, non solo perché non ha compromesso la classifica, ma perché non è stata frutto di una prestazione di livello scadente, anzi. Non deve neppure creare apprensione il fatto che la difesa granata sia stata raggiunta da quella del Sassuolo per minor numero di reti incassate, diciotto. Sicuramente c’è del rammarico per non aver sfruttato l’occasione di portarsi a quattro punti dalla seconda, visto poi che continuano ad essere in ballo i famosi tre punti della gara con il Padova con annesso black out, prima o poi gli organi di giustizia competenti faranno sapere il loro verdetto su questa vicenda, che più passa il tempo più sa di beffa e rende meno credibile l’integrità morale del sistema calcio. Ora il Torino deve voltare pagina e concentrarsi già sulla gara di sabato prossimo con il Grosseto, rispetto alle prime sette gare del girone d’andata i granata hanno raccolto tre punti in meno, ma questo è abbastanza fisiologico perché nel girone di ritorno solitamente si fanno meno punti che nella prima parte della stagione. Chi è particolarmente sensibile agli episodi che possono portare bene o male attribuirà questa sconfitta al fatto che ieri il presidente Cairo si era recato alla Sisport per assistere alla rifinitura e quindi si augurerà che ciò non accada più. A parte la scaramanzia che poco o nulla ha a che vedere con il gioco del calcio come più in generale con la vita, è indubbio che Ventura e i giocatori dovranno analizzare bene i motivi che impediscono la conclusione vincente in porta e di conseguenza provare ad eliminarli, sia sottoponendo gli attaccanti ad esercizi di mira sia trovando soluzioni tattiche che rendano più lucide le punte sotto porta.