Grande Milan o piccolo Toro?

20.04.2009 08:46 di  Marina Beccuti   vedi letture
Grande Milan o piccolo Toro?
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Cairo alla vigilia della partita contro il Milan aveva detto a La Stampa: "Il divertimento più grande nella mia attività di imprenditore è sempre stato quello di provare a battere chi è più forte di me. E se ci riuscivo l’eccitazione era al massimo. Vorrei che i giocatori provassero le mie stesse sensazioni dopo la partita". Camolese ci credeva: "Vedo gente che ha tanta voglia di lavorare. Ieri abbiamo dovuto mandare via i giocatori perché volevano continuare a eseguire tiri in porta". Per fortuna che il solido Camolese non aveva scomodato la tipica frase debiasiniana: "Bisogna buttare il cuore oltre l'ostacolo".

Proprio l'ombra di de Biasi, o meglio il suo fantasma, continua a fare capolino nella storia di questa stagione. Novellino si lamentava sempre che bisognava lavorare molto e che in precedenza si era fatto poco. Camolese ha fatto una battuta che non lascia scampo: "Non ho aumentato i carichi di lavoro, ma è anche vero che non si possono fare sedute di allenamento di tre quarti d'ora". Chiaro riferimento al pre predecessore. Quello che stupisce è che da dicembre a marzo c'è stato Novellino che però non è riuscito a migliorare la condizione fisica. Ora ci sta provando Camolese, ma il miracolo lui non può farlo a poche giornate dal termine, nel periodo in cui si raccolgono i frutti, ma vengono anche fuori le magagne di una preparazione sbagliata.

Sorge anche il dubbio che De Biasi, forse intuendo che sarebbe nuovamente durato poco sulla panchina granata, non si sia dato tanto da fare nella preparazione estiva, così alla Sisport. Se mettiamo che poi si sono alternati altri due allenatori non è difficile pensare che la squadra, oltre ad essere mal preparata, sia anche confusa dai vari cambi tecnici. La botta subita contro il Milan non deve portare al solito calo di concentrazione che c'è sempre stato al seguito di una sconfitta. Su questo deve lavorare Camolese in settimana, far dimenticare la debacle dal punto di vista psicologica. Il Torino è rimasto quart'ultimo ed il Bologna sembra messo peggio, ma la salvezza resta a rischio, più che negli ultimi due anni, dove si erano visti segni di ripresa che quest'anno non sembrano esserci.