Cosa dareste in cambio della salvezza?

25.04.2009 08:32 di  Marina Beccuti   vedi letture
Cosa dareste in cambio della salvezza?
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In questi giorni ai giocatori del Torino viene posta una domanda simile a tutti quelli che si presentano in sala stampa: cosa dareste in cambio della salvezza? Rivalta prima e Barone dopo non hanno saputo dare una risposta, se non che essendo professionisti devono fare il loro lavoro, giusto. Chiaramente una domanda così complicata, fatta a bruciapelo, prende in contropiede, i giocatori non hanno molta fantasia. Passi per Rivalta, che è appena arrivato, Barone è qui da tre anni e può avere le idee più chiare su quello che è il Toro. Due su 28 giocatori è una percentuale bassa, ma siamo quasi convinti che anche altri sarebbero in difficoltà a rispondere, possiamo azzardare che solo due avrebbero la risposta pronta: Fontana e Camolese, indovinate un po' perchè? Semplice, loro hanno il DNA granata nel sangue, per cui potrebbero rinunciare a parte delle vacanze per fare del volontariato, fare cento giri di campo sotto il sole cocente e magari chissà, anche guidare il bus della squadra in pellegrinaggio da qualche parte. Ma una risposta pronta l'avrebbero subito.

Per dare una mano ai nostri giocatori possiamo suggerire noi qualche risposta. Rosina potrebbe rinunciare alla sua pelata mettendosi una parrucca, magari quella lasciata da Galante, che giocò con una chioma granata a promozione avvenuta, proprio con Camolese. Abate invece potrebbe rinunciare al Milan definitivamente per restare a vita al Toro. A Bianchi consigliamo un balletto con la sua Eleonora, magari nello "Schiaccianoci", che diventi la parodia di schiacciare in rete un sacco di gol. Natali potrebbe mettere in cantiere il quinto figlio, Dzemaili promettere di giocare da regista, mentre da Dellafiore ci aspettiamo un bel tango argentino. Sereni, infine, potrebbe andare a fare la manifestazione del primo maggio con una bandiera rossa, lui che ha simpatie di altro colore. Chiaro, abbiamo scherzato, che sia utile a stemperare per un giorno la tensione della classifica. Scendere in campo con un sorriso domenica può essere utile a dimenticare Milano e battere il Siena.  

Intanto, per non dimenticare, oggi è l'anniversario della Liberazione, una data importante della storia italiana, che riconquistò la sua libertà e la sua dignità. Perchè non succeda mai più bisogna vigilare attentamente, i corsi e ricorsi storici in questo caso non devono più presentarsi. La democrazia deve essere sempre sopra ogni cosa, in cambio, in questo caso, non si deve dare mai nulla.